This article describes the restoration project of the complex called “Cento Camerelle” at Villa Adriana. An essential part of the imperial villa, the Cento Camerelle were intended, since the time of their construction, to support the enormous terrace of the Pecile, but also as storehouse for provisions and as lodgings for the population that served the large complex. Kept away from the touristic routes for security reasons and for the advanced deterioration, the project and the restoration work have been proposed to recover the image and to give back to the complex its original role. The paper describes in detail the choices made, in particular as regards the techniques adopted for surface restoration, as well as those related to the insertion of new elements designed to facilitate the use of the spaces, without compromising the “ruined” image, that has become part of the archaeological landscape at least since the mid-eighteenth century. The main purpose was to harmonize the choice of techniques and materials used for the restoration and the new functions, ancient and contemporary, while using, for the most part, traditional techniques, with gradual changes, from the great scale until the minimum details (cornices, gutters, lightning), according to the idea, now assimilated into the Italian and international field of restoration, of a careful ‘insertion of new into the old’.

L’articolo illustra il progetto di restauro del complesso chiamato Cento Camerelle a Villa Adriana. Parte essenziale della villa imperiale, le Cento Camerelle sono state concepite, sin dal tempo della loro costruzione, come opera di sostruzione dell’enorme terrazzamento del Pecile, ma anche come deposito di provviste e come alloggio per la servitù del grande complesso. Tenute fuori dai percorsi turistici, per motivi di sicurezza e per il loro avanzato stato di degrado, il progetto e i lavori di restauro hanno mirato a recuperarne l’immagine e a restituirne il ruolo originario. Il testo descrive in dettaglio le scelte effettuate, in particolare riguardo alle tecniche adottate per il restauro delle superfici, così come quelle legate all’inserzione di nuovi elementi funzionali, disegnati per facilitare l’uso degli spazi, senza compromettere l’immagine “ruderizzata”, ormai entrata a far parte del paesaggio archeologico, per lo meno sin dalla metà del XVIII secolo. Scopo precipuo dell’intervento è stato quello di armonizzare la scelta di tecniche e materiali impiegati per il restauro con le nuove funzioni, antiche e contemporanee, ricorrendo, per la maggior parte, a tecniche tradizionali, con cambiamenti graduali dalla grande scala fino ai minimi particolari (cornici, piedritti, canali di scolo, pavimenti, illuminazione) in accordo con l’idea, oggi assimilata nel campo italiano e internazionale del restauro, di un’attenta inserzione “del nuovo nel vecchio”.

SEGARRA LAGUNES, M.M. (2007). Il restauro delle Cento Camerelle a Villa Adriana. In Progetto archeologico/Progetto architettonico (pp.105-124). Roma : Gangemi Editore.

Il restauro delle Cento Camerelle a Villa Adriana

SEGARRA LAGUNES, MARIA MARGARITA
2007-01-01

Abstract

This article describes the restoration project of the complex called “Cento Camerelle” at Villa Adriana. An essential part of the imperial villa, the Cento Camerelle were intended, since the time of their construction, to support the enormous terrace of the Pecile, but also as storehouse for provisions and as lodgings for the population that served the large complex. Kept away from the touristic routes for security reasons and for the advanced deterioration, the project and the restoration work have been proposed to recover the image and to give back to the complex its original role. The paper describes in detail the choices made, in particular as regards the techniques adopted for surface restoration, as well as those related to the insertion of new elements designed to facilitate the use of the spaces, without compromising the “ruined” image, that has become part of the archaeological landscape at least since the mid-eighteenth century. The main purpose was to harmonize the choice of techniques and materials used for the restoration and the new functions, ancient and contemporary, while using, for the most part, traditional techniques, with gradual changes, from the great scale until the minimum details (cornices, gutters, lightning), according to the idea, now assimilated into the Italian and international field of restoration, of a careful ‘insertion of new into the old’.
2007
L’articolo illustra il progetto di restauro del complesso chiamato Cento Camerelle a Villa Adriana. Parte essenziale della villa imperiale, le Cento Camerelle sono state concepite, sin dal tempo della loro costruzione, come opera di sostruzione dell’enorme terrazzamento del Pecile, ma anche come deposito di provviste e come alloggio per la servitù del grande complesso. Tenute fuori dai percorsi turistici, per motivi di sicurezza e per il loro avanzato stato di degrado, il progetto e i lavori di restauro hanno mirato a recuperarne l’immagine e a restituirne il ruolo originario. Il testo descrive in dettaglio le scelte effettuate, in particolare riguardo alle tecniche adottate per il restauro delle superfici, così come quelle legate all’inserzione di nuovi elementi funzionali, disegnati per facilitare l’uso degli spazi, senza compromettere l’immagine “ruderizzata”, ormai entrata a far parte del paesaggio archeologico, per lo meno sin dalla metà del XVIII secolo. Scopo precipuo dell’intervento è stato quello di armonizzare la scelta di tecniche e materiali impiegati per il restauro con le nuove funzioni, antiche e contemporanee, ricorrendo, per la maggior parte, a tecniche tradizionali, con cambiamenti graduali dalla grande scala fino ai minimi particolari (cornici, piedritti, canali di scolo, pavimenti, illuminazione) in accordo con l’idea, oggi assimilata nel campo italiano e internazionale del restauro, di un’attenta inserzione “del nuovo nel vecchio”.
SEGARRA LAGUNES, M.M. (2007). Il restauro delle Cento Camerelle a Villa Adriana. In Progetto archeologico/Progetto architettonico (pp.105-124). Roma : Gangemi Editore.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/183225
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