Il contributo intende illustrare alcuni possibili impieghi della musica nella paideutica femminile del primo cristianesimo a partire da fonti di III-IV secolo di ambiente antiocheno. Il canto, insieme alla preghiera, viene specialmente praticato nel chiuso delle mura domestiche, dove avviene buona parte della formazione delle donne cristiane. L’assiduità nell’esercizio del canto da parte delle donne cristiane può essersi tradotta nell’acquisizione di competenze musicali specifiche, tanto più in un’area culturale come quella siriaca, rinomata per la sua alta specializzazione musicale. Una simile competenza femminile può, quindi, essere stata utilizzata al servizio della liturgia ecclesiale, rendendo verosimile la notizia dell’impiego di coriste donne nella liturgia pasquale antiochena da parte del vescovo Paolo di Samosata, nell’Antiochia della seconda metà del III secolo.. Il canto dei salmi e di altre composizioni, costituisce, inoltre, insieme allo studio della Scrittura, il tratto peculiare di varie realtà ascetico-monastiche femminili di III-IV secolo: realtà che vengono spesso definite dal mondo esterno come “coro” di vergini
Noce, C. (2013). Una vita tra silenzio e canto. Alcune considerazioni sul ruolo svolto dalla musica nella formazione religiosa delle donne cristiane in ambito siro-occidentale. In "Le Vie del Sapere in ambito siro-mesopotamico dal III al IX secolo. Atti del Convegno Internazionale tenuto a Roma nei giorni 12-13 maggio 2011" (pp.321-349). Roma : Edizioni Orientalia Christiana.
Una vita tra silenzio e canto. Alcune considerazioni sul ruolo svolto dalla musica nella formazione religiosa delle donne cristiane in ambito siro-occidentale
NOCE, CARLA
2013-01-01
Abstract
Il contributo intende illustrare alcuni possibili impieghi della musica nella paideutica femminile del primo cristianesimo a partire da fonti di III-IV secolo di ambiente antiocheno. Il canto, insieme alla preghiera, viene specialmente praticato nel chiuso delle mura domestiche, dove avviene buona parte della formazione delle donne cristiane. L’assiduità nell’esercizio del canto da parte delle donne cristiane può essersi tradotta nell’acquisizione di competenze musicali specifiche, tanto più in un’area culturale come quella siriaca, rinomata per la sua alta specializzazione musicale. Una simile competenza femminile può, quindi, essere stata utilizzata al servizio della liturgia ecclesiale, rendendo verosimile la notizia dell’impiego di coriste donne nella liturgia pasquale antiochena da parte del vescovo Paolo di Samosata, nell’Antiochia della seconda metà del III secolo.. Il canto dei salmi e di altre composizioni, costituisce, inoltre, insieme allo studio della Scrittura, il tratto peculiare di varie realtà ascetico-monastiche femminili di III-IV secolo: realtà che vengono spesso definite dal mondo esterno come “coro” di verginiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.