This paper is divided into three parts. The first part presents the most relevant details on Hypatia’s life and martyrdom from ancient sources (Suidae lexicon, Hesychius of Miletus, Damascius, Socrates Scholasticus, John of Nikiû). Originally there were two co-existing versions of Hypatia’s murder: one pagan and one Christian, both present in two variants, one more moderate and the other more radical. Besides the Christian version of Socrates Scholasticus, the two pagan narratives of Hesychius and Damascius have been handed down mainly through the Suidae lexicon. The considerations of Western thinkers in the modern era would be based on these, since the Christian version of John of Nikiû was lost and until it was rediscovered in the Ethiopian translation brought to light in late 19th century. The second section of the paper analyses the enormous fortune Hypatia’s person and circumstances elicited in literature and European thought between the 17th and 19th centuries, despite the divergent views expressed in Protestant and Catholic areas. The topic of the third section is the murder, the “secular martyrdom” of Hypatia. Pagan and Christian sources agree in accusing her butcher, the Bishop Cyril, and contribute to the posthumous, Christian transfiguration of the woman. Recent feminist readings have exalted, but often misunderstood in its deeper significance, an important aspect of Hypatia’s story: her relationship with philosophy. Exegesis of the sources suggests attributing to her priestly charisma, more than speculative originality. The genre of philosophy she cultivated falls within the framework of the relationship between women and the sacred, according to the concept of the pre-eminence of women in the realm of the supra-rational, a legacy of the spirituality of Late Antiquity.

Il contributo si divide in tre parti. Nella prima si raccolgono le più rilevanti notizie sulla vita e sul martirio di Ipazia fornite dalle fonti antiche (Suidae lexicon, Esichio di Mileto, Damascio, Socrate Scolastico, Giovanni di Nikiu): dell'assassinio di Ipazia coesistevano in origine due versioni, l’una pagana e l'altra cristiana, entrambe presenti in duplice variante, l'una più moderata e l'altra più radicale. Perduta all'Occidente quella cristiana di Giovanni di Nikiu, si tramandano invece per mezzo di Suida entrambe le narrazioni pagane – di Esichio e di Damascio –: su queste si baseranno le riflessioni dei pensatori occidentali a partire dall'età moderna. La seconda sezione del contributo analizza la grande fortuna che la figura e la vicenda di Ipazia riscossero nella letteratura e nel pensiero europeo tra Seicento e Ottocento, pur nelle diverse prospettive assunte in area protestante e in area cattolica. Il tema della terza sezione è l'assassinio, il “martirio laico”, di Ipazia. Sul suo carnefice, il vescovo Cirillo, convergono le accuse delle fonti cristiane e pagane, che concorrono alla trasfigurazione postuma e cristiana della donna. La recente lettura femminista ha esaltato, ma talvolta frainteso nel suo significato profondo, un aspetto importante della storia di Ipazia: il suo rapporto con la filosofia. L'esegesi delle fonti induce ad attribuirle, più che un’originalità speculativa, un carisma sacerdotale: il genere di filosofia del quale fu cultrice si inquadra nel rapporto fra la donna e il sacro, secondo quella concezione della preminenza della donna nell'ambito soprarazionale che è lascito della spiritualità tardoantica.

Ronchey, S. (1995). Filosofa e martire: Ipazia tra storia della chiesa e femminismo. In Vicende e figure femminili in Grecia e a Roma (Atti del Convegno di Pesaro, 28-30 aprile 1994) (pp.449-465). Ancona : Commissione per le Pari Opportunità della Regione Marche.

Filosofa e martire: Ipazia tra storia della chiesa e femminismo

RONCHEY, SILVIA
1995-01-01

Abstract

This paper is divided into three parts. The first part presents the most relevant details on Hypatia’s life and martyrdom from ancient sources (Suidae lexicon, Hesychius of Miletus, Damascius, Socrates Scholasticus, John of Nikiû). Originally there were two co-existing versions of Hypatia’s murder: one pagan and one Christian, both present in two variants, one more moderate and the other more radical. Besides the Christian version of Socrates Scholasticus, the two pagan narratives of Hesychius and Damascius have been handed down mainly through the Suidae lexicon. The considerations of Western thinkers in the modern era would be based on these, since the Christian version of John of Nikiû was lost and until it was rediscovered in the Ethiopian translation brought to light in late 19th century. The second section of the paper analyses the enormous fortune Hypatia’s person and circumstances elicited in literature and European thought between the 17th and 19th centuries, despite the divergent views expressed in Protestant and Catholic areas. The topic of the third section is the murder, the “secular martyrdom” of Hypatia. Pagan and Christian sources agree in accusing her butcher, the Bishop Cyril, and contribute to the posthumous, Christian transfiguration of the woman. Recent feminist readings have exalted, but often misunderstood in its deeper significance, an important aspect of Hypatia’s story: her relationship with philosophy. Exegesis of the sources suggests attributing to her priestly charisma, more than speculative originality. The genre of philosophy she cultivated falls within the framework of the relationship between women and the sacred, according to the concept of the pre-eminence of women in the realm of the supra-rational, a legacy of the spirituality of Late Antiquity.
1995
Il contributo si divide in tre parti. Nella prima si raccolgono le più rilevanti notizie sulla vita e sul martirio di Ipazia fornite dalle fonti antiche (Suidae lexicon, Esichio di Mileto, Damascio, Socrate Scolastico, Giovanni di Nikiu): dell'assassinio di Ipazia coesistevano in origine due versioni, l’una pagana e l'altra cristiana, entrambe presenti in duplice variante, l'una più moderata e l'altra più radicale. Perduta all'Occidente quella cristiana di Giovanni di Nikiu, si tramandano invece per mezzo di Suida entrambe le narrazioni pagane – di Esichio e di Damascio –: su queste si baseranno le riflessioni dei pensatori occidentali a partire dall'età moderna. La seconda sezione del contributo analizza la grande fortuna che la figura e la vicenda di Ipazia riscossero nella letteratura e nel pensiero europeo tra Seicento e Ottocento, pur nelle diverse prospettive assunte in area protestante e in area cattolica. Il tema della terza sezione è l'assassinio, il “martirio laico”, di Ipazia. Sul suo carnefice, il vescovo Cirillo, convergono le accuse delle fonti cristiane e pagane, che concorrono alla trasfigurazione postuma e cristiana della donna. La recente lettura femminista ha esaltato, ma talvolta frainteso nel suo significato profondo, un aspetto importante della storia di Ipazia: il suo rapporto con la filosofia. L'esegesi delle fonti induce ad attribuirle, più che un’originalità speculativa, un carisma sacerdotale: il genere di filosofia del quale fu cultrice si inquadra nel rapporto fra la donna e il sacro, secondo quella concezione della preminenza della donna nell'ambito soprarazionale che è lascito della spiritualità tardoantica.
Ronchey, S. (1995). Filosofa e martire: Ipazia tra storia della chiesa e femminismo. In Vicende e figure femminili in Grecia e a Roma (Atti del Convegno di Pesaro, 28-30 aprile 1994) (pp.449-465). Ancona : Commissione per le Pari Opportunità della Regione Marche.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/185910
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