IL saggio, corredato opportunamente da immagini, tratta degli striscioni che le tifoserie romane (laziali e romaniste) espongono allo stadio durante le partite. La ricerca intende contribuire alla definizione delle varietà del repertorio effettivamente parlato e scritto a Roma. Per arrivare a questo scopo, è stato formato un corpus di ben 599 striscioni di cui 137 in romanesco e 107 mistilingui; tale corpus è stato esaminato inizialmente su aspetti che riguardano il contenuto delle scritte e le loro funzioni comunicative per poi essere osservato nei vari tratti dialettali a tutti i livelli. Infine, sono state messe in risalto l'iconicità di molti striscioni, il ricorso al latino, ad altre lingue straniere e ad altri dialetti. Giustamente è stato anche richiamato il pregiudizio per cui, secondo i romanisti, la Lazio non sarebbe la squadra degli abitanti della città ma di quelli che vivono nella regione e in particolare degli abitanti del basso Lazio: quindi non "romaneschi" ma "burini" con conseguenze anche linguistiche. In conclusione, l'analisi rileva che anche questa fonte (finora mai considerata negli studi, documenta l'instabilità del famoso "continuum" linguistico romano.
Boccafurni, A.M. (2007). Gli striscioni delle tifoserie calcisticheromane: una lingua particolare. In Le lingue der monno (pp.41-62). ROMA : Aracne.
Gli striscioni delle tifoserie calcisticheromane: una lingua particolare
BOCCAFURNI, Anna Maria
2007-01-01
Abstract
IL saggio, corredato opportunamente da immagini, tratta degli striscioni che le tifoserie romane (laziali e romaniste) espongono allo stadio durante le partite. La ricerca intende contribuire alla definizione delle varietà del repertorio effettivamente parlato e scritto a Roma. Per arrivare a questo scopo, è stato formato un corpus di ben 599 striscioni di cui 137 in romanesco e 107 mistilingui; tale corpus è stato esaminato inizialmente su aspetti che riguardano il contenuto delle scritte e le loro funzioni comunicative per poi essere osservato nei vari tratti dialettali a tutti i livelli. Infine, sono state messe in risalto l'iconicità di molti striscioni, il ricorso al latino, ad altre lingue straniere e ad altri dialetti. Giustamente è stato anche richiamato il pregiudizio per cui, secondo i romanisti, la Lazio non sarebbe la squadra degli abitanti della città ma di quelli che vivono nella regione e in particolare degli abitanti del basso Lazio: quindi non "romaneschi" ma "burini" con conseguenze anche linguistiche. In conclusione, l'analisi rileva che anche questa fonte (finora mai considerata negli studi, documenta l'instabilità del famoso "continuum" linguistico romano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.