Il gruppo di Myosotis alpestris comprende numerose specie, esclusive dell’emisfero boreale, che crescono sui prati montani ed alpini, accomunate da alcuni caratteri, come la forma del calice e il tipo di peli, ma differenti soprattutto per le dimensioni (Grau 1964). In Italia sono segnalati tre taxa riconducibili a questo gruppo (Conti & al. 2005; Selvi & Cecchi 2009): Myosotis alpestris F.W. Schmidt s.s., M. alpestris var. ambigens Bég. e M. graui Selvi – gli ultimi due esclusivi italiani – le cui differenze sono poco chiare a causa della scarsità e inadeguatezza dei caratteri descritti. Inoltre, da quanto è emerso dallo studio di campioni di erbario, per l’Appennino Centrale, Myosotis alpestris F.W. Schmidt e M. graui Selvi sono segnalati nelle stesse località, alle medesime altitudini e nello stesso periodo dell’anno, insinuando il sospetto che le chiavi usate dalle Flore (Tutin & al. 1972; Pignatti 1982) non siano in grado di discernere tra i taxa, oppure che in Italia centrale le forme di Myosotis gruppo alpestris siano tutte da ricondurre ad un’unica specie. Lo scopo del presente lavoro è, pertanto, quello di definire i rapporti tassonomici tra i taxa studiati, mediante indagini approfondite di tipo morfologico, e verificare la loro presenza sul territorio nazionale. Si è quindi proceduto ad analizzare diverse popolazioni di Myosotis gruppo alpestris provenienti da 16 località appenniniche e 4 transalpine, queste ultime utilizzate come riferimento morfologico di Myosotis alpestris con cui confrontare i campioni italiani. In totale sono stati misurati 336 campioni, analizzati mediante approcci diversi: con la morfometria classica sono stati selezionati 20 parametri quantitativi di 150 individui, al fine di rilevare differenze che permettano di raggruppare gli stessi secondo dei patterns precisi; con la morfometria geometrica, basata sulle Ellissi di Fourier, sono stati analizzati i contorni di 186 nucule, per verificare la presenza di variabilità nello Shape tra la specie Myosotis alpestris e Myosotis graui. In entrambi i casi è stata applicata la statistica descrittiva, univariata e multivariata. La MANOVA e la PCA, condotte sui dati biometrici, hanno permesso di separare il materiale analizzato proveniente dall’Appennino in 2 morfotipi, anche se con una certa sovrapposizione: per l’Appennino Centrale e Meridionale risulta presente una sola forma, le cui caratteristiche la ricondurrebbero a Myosotis graui, mentre sull’Appennino Tosco- Emiliano ve ne sarebbe una poco diversa attribuibile a Myosotis alpestris var. ambigens. Queste analisi, inoltre, hanno separato il gruppo degli individui alpini, che, per le loro caratteristiche, sono tutti riconducibili a Myosotis alpestris s.s., escludendo, di fatto, completamente questa specie dagli Appennini Centrali. Tuttavia il gruppo si sovrappone parzialmente con quello degli individui dell’Appennino Tosco-Emiliano. Questi ultimi, quindi, risultano diversi tanto da Myosotis graui quanto da Myosotis alpestris s.s. Le variabili riguardanti il contorno delle nucule ottenute con le Ellissi di Fourier sono state analizzate mediante PCA, MANOVA e AD. I risultati delle analisi non evidenziano differenze tra taxa, indicando come la forma dei semi sia abbastanza costante in tutti i campioni analizzati, contrariamente a quanto descritto in letteratura (Grau 1964), secondo cui esisterebbero differenze significative tra le nucule delle due specie in questione. I risultati raggiunti risultano pertanto parziali e necessitano di ulteriore approfondimento, in particolar modo per quanto riguarda l’Appennino Tosco-Emiliano, conducendo le analisi su un campione statisticamente più significativo.
Totta, C., Lucchese, F. (2012). Indagini morfometriche delle popolazioni appenniniche ed alpine del gruppo di Myosotis alpestris (Boraginaceae). In Flora vascolare d'Italia: studi biosistematici, taxa endemici e loci classici (pp.41-42). Firenze : Società Botanica Italiana, Firenze,.
Indagini morfometriche delle popolazioni appenniniche ed alpine del gruppo di Myosotis alpestris (Boraginaceae)
TOTTA, CHIARA;Lucchese F.
2012-01-01
Abstract
Il gruppo di Myosotis alpestris comprende numerose specie, esclusive dell’emisfero boreale, che crescono sui prati montani ed alpini, accomunate da alcuni caratteri, come la forma del calice e il tipo di peli, ma differenti soprattutto per le dimensioni (Grau 1964). In Italia sono segnalati tre taxa riconducibili a questo gruppo (Conti & al. 2005; Selvi & Cecchi 2009): Myosotis alpestris F.W. Schmidt s.s., M. alpestris var. ambigens Bég. e M. graui Selvi – gli ultimi due esclusivi italiani – le cui differenze sono poco chiare a causa della scarsità e inadeguatezza dei caratteri descritti. Inoltre, da quanto è emerso dallo studio di campioni di erbario, per l’Appennino Centrale, Myosotis alpestris F.W. Schmidt e M. graui Selvi sono segnalati nelle stesse località, alle medesime altitudini e nello stesso periodo dell’anno, insinuando il sospetto che le chiavi usate dalle Flore (Tutin & al. 1972; Pignatti 1982) non siano in grado di discernere tra i taxa, oppure che in Italia centrale le forme di Myosotis gruppo alpestris siano tutte da ricondurre ad un’unica specie. Lo scopo del presente lavoro è, pertanto, quello di definire i rapporti tassonomici tra i taxa studiati, mediante indagini approfondite di tipo morfologico, e verificare la loro presenza sul territorio nazionale. Si è quindi proceduto ad analizzare diverse popolazioni di Myosotis gruppo alpestris provenienti da 16 località appenniniche e 4 transalpine, queste ultime utilizzate come riferimento morfologico di Myosotis alpestris con cui confrontare i campioni italiani. In totale sono stati misurati 336 campioni, analizzati mediante approcci diversi: con la morfometria classica sono stati selezionati 20 parametri quantitativi di 150 individui, al fine di rilevare differenze che permettano di raggruppare gli stessi secondo dei patterns precisi; con la morfometria geometrica, basata sulle Ellissi di Fourier, sono stati analizzati i contorni di 186 nucule, per verificare la presenza di variabilità nello Shape tra la specie Myosotis alpestris e Myosotis graui. In entrambi i casi è stata applicata la statistica descrittiva, univariata e multivariata. La MANOVA e la PCA, condotte sui dati biometrici, hanno permesso di separare il materiale analizzato proveniente dall’Appennino in 2 morfotipi, anche se con una certa sovrapposizione: per l’Appennino Centrale e Meridionale risulta presente una sola forma, le cui caratteristiche la ricondurrebbero a Myosotis graui, mentre sull’Appennino Tosco- Emiliano ve ne sarebbe una poco diversa attribuibile a Myosotis alpestris var. ambigens. Queste analisi, inoltre, hanno separato il gruppo degli individui alpini, che, per le loro caratteristiche, sono tutti riconducibili a Myosotis alpestris s.s., escludendo, di fatto, completamente questa specie dagli Appennini Centrali. Tuttavia il gruppo si sovrappone parzialmente con quello degli individui dell’Appennino Tosco-Emiliano. Questi ultimi, quindi, risultano diversi tanto da Myosotis graui quanto da Myosotis alpestris s.s. Le variabili riguardanti il contorno delle nucule ottenute con le Ellissi di Fourier sono state analizzate mediante PCA, MANOVA e AD. I risultati delle analisi non evidenziano differenze tra taxa, indicando come la forma dei semi sia abbastanza costante in tutti i campioni analizzati, contrariamente a quanto descritto in letteratura (Grau 1964), secondo cui esisterebbero differenze significative tra le nucule delle due specie in questione. I risultati raggiunti risultano pertanto parziali e necessitano di ulteriore approfondimento, in particolar modo per quanto riguarda l’Appennino Tosco-Emiliano, conducendo le analisi su un campione statisticamente più significativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.