Il volume, che raccoglie i risultati di una ricerca del CREI di Roma Tre, ha avuto come riferimento la Legge di Stabilità per il 2014 e le sue novità sostanziali: una lieve riduzione del cuneo fiscale e la sostituzione dell'IMU con altre imposte sugli immobili. La Legge di Stabilità 2014 manca di consistenza oltre che di una visione strategica ed è perciò inadeguata a invertire le aspettative di continuazione della recessione, in corso dal 2008. Per una politica economica che doveva affrontare questi gravi problemi, dopo il superamento dell'emergenza finanziaria da parte del Governo Monti, con il contributo della BCE, la finanza pubblica italiana poteva fornire con difficoltà nuove risorse provenienti da un aumento della imposizione data l'alta pressione fiscale raggiunta. Per questa ragione, si è auspicato che il Governo Letta guardasse con maggiore interesse a una ricomposizione della spesa pubblica, con le risorse che potevano essere rese disponibili dall'aumento dell'IVA e dal processo di spending review, al fine di consentire una riduzione consistente del cuneo fiscale come parte di una nuova politica industriale basata soprattutto sulle riforme strutturali che il Paese attende da anni. Con questo scopo, la ricerca ha guardato anche alle dimensioni del governo nel periodo post-unitario. L'auspicio espresso dalla ricerca effettuata dal CREI nell'anno precedente, che il nuovo Governo Letta potesse trarre utili elementi di riflessione dai suoi risultati, anche sul profilo redistributivo, è rimasto disatteso nell'attuale contesto politico caratterizzato da una politica economica esile e da una finanza pubblica pesante.

Magazzino, C., Romagnoli, G.C. (a cura di). (2014). Legge di Stabilità e finanza pubblica in Italia. MILANO : FrancoAngeli.

Legge di Stabilità e finanza pubblica in Italia

MAGAZZINO, COSIMO;ROMAGNOLI, Gian Cesare
2014-01-01

Abstract

Il volume, che raccoglie i risultati di una ricerca del CREI di Roma Tre, ha avuto come riferimento la Legge di Stabilità per il 2014 e le sue novità sostanziali: una lieve riduzione del cuneo fiscale e la sostituzione dell'IMU con altre imposte sugli immobili. La Legge di Stabilità 2014 manca di consistenza oltre che di una visione strategica ed è perciò inadeguata a invertire le aspettative di continuazione della recessione, in corso dal 2008. Per una politica economica che doveva affrontare questi gravi problemi, dopo il superamento dell'emergenza finanziaria da parte del Governo Monti, con il contributo della BCE, la finanza pubblica italiana poteva fornire con difficoltà nuove risorse provenienti da un aumento della imposizione data l'alta pressione fiscale raggiunta. Per questa ragione, si è auspicato che il Governo Letta guardasse con maggiore interesse a una ricomposizione della spesa pubblica, con le risorse che potevano essere rese disponibili dall'aumento dell'IVA e dal processo di spending review, al fine di consentire una riduzione consistente del cuneo fiscale come parte di una nuova politica industriale basata soprattutto sulle riforme strutturali che il Paese attende da anni. Con questo scopo, la ricerca ha guardato anche alle dimensioni del governo nel periodo post-unitario. L'auspicio espresso dalla ricerca effettuata dal CREI nell'anno precedente, che il nuovo Governo Letta potesse trarre utili elementi di riflessione dai suoi risultati, anche sul profilo redistributivo, è rimasto disatteso nell'attuale contesto politico caratterizzato da una politica economica esile e da una finanza pubblica pesante.
2014
978-88-917-0631-7
Magazzino, C., Romagnoli, G.C. (a cura di). (2014). Legge di Stabilità e finanza pubblica in Italia. MILANO : FrancoAngeli.
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