L’articolo è un’attenta analisi dell’edizione monografico-interpretativa del Codice riccardiano 1910 – manoscritto autografo del mercante fiorentino Piero di Giovanni Vaglienti – approntata dal filologo Luciano Formisano. Un testo interessantissimo, costituito dalla messe di testimonianze raccolte dal Vaglienti nel corso di circa quindici anni (1499-1513), lettere per lo più, con cui egli costruisce la singolare e preziosa silloge, singolare anche perché è la sola, tra le antologie di viaggi contemporanee, tutte nate nei domini della Serenissima, a vedere la luce in ambito fiorentino-pisano. Testimonianze relative in gran parte a quella straordinaria avventura portoghese, di viaggi e di scoperte, che avrebbe trasformato l’estrema e negletta spiaggia lusitana, con l’apertura di una nuova via delle spezie, nell’emporio commerciale più importante d’Europa. Ma quel che nell’articolo viene messo in speciale rilievo – oltre all’eccellenza del lavoro filologico –, è la straordinaria scoperta testuale che Formisano effettua grazie alla non comune perizia del suo navigare nel mare non sempre tranquillo della scrittura del codice riccardiano. La lettura sistematica, lo studio d’insieme, che egli per primo dedica al codice, gli permette di scoprire che un segmento testuale del medesimo è nientemeno che la più antica traduzione italiana del Corano condotta su una versione latina, anzi la più antica traduzione del Corano in una lingua europea moderna. Una scoperta non da poco, se si pensa che finora si era considerata prima versione quella di Andrea Arrivabene, il noto libraio in odore di eterodossia, stampata a Venezia nel 1547, anch’essa fondata su una versione latina, eseguita da Roberto di Ketten per Pietro il Venerabile. Una scoperta dunque che anticipa di parecchi anni l’impegno a rendere accessibile il Corano al lettore italiano, come dimostra, è il caso di dire, carte alla mano, Luciano Formisano nel suo volume.

Lanciani, G. (2007). L’edizione critica del Codice Riccardiano 1910 di Luciano Formisano. In Mundus Novus. Amerigo Vespucci e la sua eredità (pp.53-57). Roma : Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

L’edizione critica del Codice Riccardiano 1910 di Luciano Formisano

LANCIANI, Giulia
2007-01-01

Abstract

L’articolo è un’attenta analisi dell’edizione monografico-interpretativa del Codice riccardiano 1910 – manoscritto autografo del mercante fiorentino Piero di Giovanni Vaglienti – approntata dal filologo Luciano Formisano. Un testo interessantissimo, costituito dalla messe di testimonianze raccolte dal Vaglienti nel corso di circa quindici anni (1499-1513), lettere per lo più, con cui egli costruisce la singolare e preziosa silloge, singolare anche perché è la sola, tra le antologie di viaggi contemporanee, tutte nate nei domini della Serenissima, a vedere la luce in ambito fiorentino-pisano. Testimonianze relative in gran parte a quella straordinaria avventura portoghese, di viaggi e di scoperte, che avrebbe trasformato l’estrema e negletta spiaggia lusitana, con l’apertura di una nuova via delle spezie, nell’emporio commerciale più importante d’Europa. Ma quel che nell’articolo viene messo in speciale rilievo – oltre all’eccellenza del lavoro filologico –, è la straordinaria scoperta testuale che Formisano effettua grazie alla non comune perizia del suo navigare nel mare non sempre tranquillo della scrittura del codice riccardiano. La lettura sistematica, lo studio d’insieme, che egli per primo dedica al codice, gli permette di scoprire che un segmento testuale del medesimo è nientemeno che la più antica traduzione italiana del Corano condotta su una versione latina, anzi la più antica traduzione del Corano in una lingua europea moderna. Una scoperta non da poco, se si pensa che finora si era considerata prima versione quella di Andrea Arrivabene, il noto libraio in odore di eterodossia, stampata a Venezia nel 1547, anch’essa fondata su una versione latina, eseguita da Roberto di Ketten per Pietro il Venerabile. Una scoperta dunque che anticipa di parecchi anni l’impegno a rendere accessibile il Corano al lettore italiano, come dimostra, è il caso di dire, carte alla mano, Luciano Formisano nel suo volume.
2007
978-88-87822-32-8
Lanciani, G. (2007). L’edizione critica del Codice Riccardiano 1910 di Luciano Formisano. In Mundus Novus. Amerigo Vespucci e la sua eredità (pp.53-57). Roma : Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
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