Nell’ottobre 2003 e nell’aprile 2004 sono stati monitorate 11 stazioni situate sul corso del Fiume Mignone e di 4 suoi fossi tributari (siti all’interno della Riserva Naturale Regionale Monteranno, del S.I.C. IT6030001 e del S.I.C. IT6010033), allo scopo di approfondire le conoscenze sulle cenosi a macrobenthos e di valutare la qualità biologica dei corsi d’acqua studiati. E’ stata svolta un’analisi critica degli indici biotici utilizzati. In ogni stazione sono stati rilevati i parametri chimico-fisici e strutturali ed è stato raccolto il macrobenthos secondo il metodo del “kick sampling”. È stata studiata la struttura trofica della comunità e il suo grado di diversità biologica (Shannon-Wiener, Simpson, Equiripartizione, indice ETP, ratio ETP/C e Jaccard). E’ stata determinata la qualità biologica delle acque attraverso l’applicazione dell’I.B.E. e del B.M.W.P.’ ed è stato determinato il grado di somiglianza tra le 11 stazioni tramite analisi multivariata. I parametri chimico-fisici rilevati nelle diverse stazioni si mantengono su livelli di buona qualità e non mostrano alcun segno evidente di eutrofizzazione. In totale i taxa rinvenuti sono 184, divisi in 21 taxa di livello sistematico superiore a quello di famiglia, 63 famiglie, 55 generi e 45 specie. Per quanto riguarda lo studio della struttura trofica, sono state rilevate differenze statisticamente significative nella percentuale di presenza delle cinque categorie trofiche sia tra le due stagioni di campionamento che tra le 11 stazioni. In autunno la categoria dominante è quella degli Scrapers ed in primavera quella dei Predators. La determinazione delle Classi di Qualità mediante l’I.B.E. dà un giudizio più severo, ma il B.M.W.P.’ ha una minore capacità di discriminazione. In autunno la qualità dell’acqua è migliore rispetto al periodo primaverile, secondo entrambi gli indici. Tra tutte le specie rinvenute, solo una è protetta (dalla CITES e dalla Convenzione di Berna); sarebbe auspicabile, invece, che più organismi macrobentonici sensibili all’inquinamento fossero protetti da direttive nazionali ed internazionali.
Cursio, E., Scalici, M., Vignoli, L., Gibertini, G. (2005). Il Fiume Mignone (Lazio, Italia) e la sua comunità macrobentonica. In 66° Congresso Nazionale Unione Zoologica Italiana. Roma. 19-22/09/2005 (pp.146). Latina : Edizioni Belvedere.
Il Fiume Mignone (Lazio, Italia) e la sua comunità macrobentonica
SCALICI, MASSIMILIANO;VIGNOLI, LEONARDO;GIBERTINI, Giancarlo
2005-01-01
Abstract
Nell’ottobre 2003 e nell’aprile 2004 sono stati monitorate 11 stazioni situate sul corso del Fiume Mignone e di 4 suoi fossi tributari (siti all’interno della Riserva Naturale Regionale Monteranno, del S.I.C. IT6030001 e del S.I.C. IT6010033), allo scopo di approfondire le conoscenze sulle cenosi a macrobenthos e di valutare la qualità biologica dei corsi d’acqua studiati. E’ stata svolta un’analisi critica degli indici biotici utilizzati. In ogni stazione sono stati rilevati i parametri chimico-fisici e strutturali ed è stato raccolto il macrobenthos secondo il metodo del “kick sampling”. È stata studiata la struttura trofica della comunità e il suo grado di diversità biologica (Shannon-Wiener, Simpson, Equiripartizione, indice ETP, ratio ETP/C e Jaccard). E’ stata determinata la qualità biologica delle acque attraverso l’applicazione dell’I.B.E. e del B.M.W.P.’ ed è stato determinato il grado di somiglianza tra le 11 stazioni tramite analisi multivariata. I parametri chimico-fisici rilevati nelle diverse stazioni si mantengono su livelli di buona qualità e non mostrano alcun segno evidente di eutrofizzazione. In totale i taxa rinvenuti sono 184, divisi in 21 taxa di livello sistematico superiore a quello di famiglia, 63 famiglie, 55 generi e 45 specie. Per quanto riguarda lo studio della struttura trofica, sono state rilevate differenze statisticamente significative nella percentuale di presenza delle cinque categorie trofiche sia tra le due stagioni di campionamento che tra le 11 stazioni. In autunno la categoria dominante è quella degli Scrapers ed in primavera quella dei Predators. La determinazione delle Classi di Qualità mediante l’I.B.E. dà un giudizio più severo, ma il B.M.W.P.’ ha una minore capacità di discriminazione. In autunno la qualità dell’acqua è migliore rispetto al periodo primaverile, secondo entrambi gli indici. Tra tutte le specie rinvenute, solo una è protetta (dalla CITES e dalla Convenzione di Berna); sarebbe auspicabile, invece, che più organismi macrobentonici sensibili all’inquinamento fossero protetti da direttive nazionali ed internazionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.