Attualmente nelle aziende sanitarie italiane è oggetto di dibattito l'analisi dei bisogni del personale infermieristico, che rappresenta una risorsa valore di primaria necessità (Calamandrei, 2003; Ciancio 2000). Un importante aspetto di tali bisogni è rappresentato dalla rispondenza all'interno della professione tra il proprio sistema di valori e la realtà della professione e dell'organizzazione preposta. I valori possono essere definiti in accordo a Knafo e Schwartz (2004) come degli obiettivi astratti, desiderabili, che servono come principi guida, criteri per selezionare e giustificare azioni e per valutare persone e situazioni. I sistemi valoriali possono essere classificati in base al loro contenuto motivazionale (Liotti, 2005; Liotti, Pallini, 2005) e possono andare incontro a variazioni nell'arco della propria vita professionale, anche conseguentemente a delusioni o semplicemente a considerazioni sui dati di realtà che la quotidianità lavorativa propone, configurando una caduta degli ideali con il passare del tempo (Helkama, 2003). Ci siamo proposti di studiare l'evoluzione dei valori in un campione di 128 infermieri di una ASL romana, (96 femmine e 32 maschi): 33 studenti di scienze infermieristiche, 50 infermieri operanti in reparti ospedalieri e 45 nel Dipartimento di Salute mentale. Questi ultimi sono stati successivamente posti a confronto con 45 altre figure sanitarie operanti nel Dipartimento di salute mentale. A tale scopo sono stati utilizzati l'adattamento italiano del Basic Psychological Need Scale (BPNS). (Deci et al., 2000; Szadejko, 2003), l'Inventario dei Valori Professionali (IVP, Boerchi e Castelli, 2000) e la Scala di Valutazione delle Motivazioni Valoriali (Pallini, Laghi; in corso di validazione). All'SVMV gli operatori infermieri, rispetto agli studenti infermieri, evidenziavano valori relativi alla comodità, (F=2,80, sig = 0,065) e all'interesse intrinseco per il lavoro (F = 3,32 sign.= 0,03). Gli studenti evidenziavano invece maggiormente valori di sicurezza (F =3,22, sign. =0,04). All'IVP gli studenti infermieri evidenziavano il maggiore desiderio di risultati (F=7,56 sign.0,0001) e di responsabilità (F= 3,73, sign= 0,02). Al BPNS risultava nel corso della carriera un crescente desiderio di autonomia (F= 3,17, sign.= 0'048). Ponendo a confronto gli operatori infermieri del DSM rispetto a quelli di altri reparti emergeva che i primi avevano minori valori di appartenenza (F= 4,53, sign.= '03) e di cooperazione (F= 4,29, sign.='041). Gli altri sanitari operanti nel Dipartimento di Salute Mentale avevano un ancor minore desiderio di appartenenza (F= 3,82, sign=,05) e presentavano rispetto agli infermieri del DSM una costellazione valoriale significativamente difforme.

Pallini, S., Martorello, M., Montini, G., Esposto, C. (2006). Le caratteristiche valoriali degli infermieri di una ASL romana. In 8° Congresso Nazionale ORIENTAMENTO ALLA SCELTA: RICERCHE, FORMAZIONE, APPLICAZIONI 19, 20, 21 Ottobre 2006 (pp.57). Padova : Coop. Libraria Editrice Università di Padova.

Le caratteristiche valoriali degli infermieri di una ASL romana

PALLINI, SUSANNA;
2006-01-01

Abstract

Attualmente nelle aziende sanitarie italiane è oggetto di dibattito l'analisi dei bisogni del personale infermieristico, che rappresenta una risorsa valore di primaria necessità (Calamandrei, 2003; Ciancio 2000). Un importante aspetto di tali bisogni è rappresentato dalla rispondenza all'interno della professione tra il proprio sistema di valori e la realtà della professione e dell'organizzazione preposta. I valori possono essere definiti in accordo a Knafo e Schwartz (2004) come degli obiettivi astratti, desiderabili, che servono come principi guida, criteri per selezionare e giustificare azioni e per valutare persone e situazioni. I sistemi valoriali possono essere classificati in base al loro contenuto motivazionale (Liotti, 2005; Liotti, Pallini, 2005) e possono andare incontro a variazioni nell'arco della propria vita professionale, anche conseguentemente a delusioni o semplicemente a considerazioni sui dati di realtà che la quotidianità lavorativa propone, configurando una caduta degli ideali con il passare del tempo (Helkama, 2003). Ci siamo proposti di studiare l'evoluzione dei valori in un campione di 128 infermieri di una ASL romana, (96 femmine e 32 maschi): 33 studenti di scienze infermieristiche, 50 infermieri operanti in reparti ospedalieri e 45 nel Dipartimento di Salute mentale. Questi ultimi sono stati successivamente posti a confronto con 45 altre figure sanitarie operanti nel Dipartimento di salute mentale. A tale scopo sono stati utilizzati l'adattamento italiano del Basic Psychological Need Scale (BPNS). (Deci et al., 2000; Szadejko, 2003), l'Inventario dei Valori Professionali (IVP, Boerchi e Castelli, 2000) e la Scala di Valutazione delle Motivazioni Valoriali (Pallini, Laghi; in corso di validazione). All'SVMV gli operatori infermieri, rispetto agli studenti infermieri, evidenziavano valori relativi alla comodità, (F=2,80, sig = 0,065) e all'interesse intrinseco per il lavoro (F = 3,32 sign.= 0,03). Gli studenti evidenziavano invece maggiormente valori di sicurezza (F =3,22, sign. =0,04). All'IVP gli studenti infermieri evidenziavano il maggiore desiderio di risultati (F=7,56 sign.0,0001) e di responsabilità (F= 3,73, sign= 0,02). Al BPNS risultava nel corso della carriera un crescente desiderio di autonomia (F= 3,17, sign.= 0'048). Ponendo a confronto gli operatori infermieri del DSM rispetto a quelli di altri reparti emergeva che i primi avevano minori valori di appartenenza (F= 4,53, sign.= '03) e di cooperazione (F= 4,29, sign.='041). Gli altri sanitari operanti nel Dipartimento di Salute Mentale avevano un ancor minore desiderio di appartenenza (F= 3,82, sign=,05) e presentavano rispetto agli infermieri del DSM una costellazione valoriale significativamente difforme.
2006
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Pallini, S., Martorello, M., Montini, G., Esposto, C. (2006). Le caratteristiche valoriali degli infermieri di una ASL romana. In 8° Congresso Nazionale ORIENTAMENTO ALLA SCELTA: RICERCHE, FORMAZIONE, APPLICAZIONI 19, 20, 21 Ottobre 2006 (pp.57). Padova : Coop. Libraria Editrice Università di Padova.
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