Bruno d’Arcevia, pittore, viene ascritto, dai catalogatori di tendenze, ad un gruppo di artisti, chiamati anacronisti. Un gruppo al quale si fanno appartenere anche Carlo Maria Mariani, Di Stasio, Piruca, Omar Galliani.Il motivo sembra essere duplice. Da un lato questo fa riferimento alla capacità di d’Arcevia di interpretare la dimensione mito-immaginaria degli eventi, filtrati e lavorati da una memoria sontuosa, oratoria. Dall’altro non si limita a segnalare – come sembrerebbe volere Calvesi – un ritorno alla pittura dopo le «sperimentazioni pittoriche delle neo-avanguardie», ma prolunga di fatto, ed in senso virtuosistico, una vistosa tradizione accademica, di scuola. Il suo diabolus (in pictura) – come per il referente manierista cinquecentesco – resta sempre rappresentato da un atteggiamento controriformistico, o da letture alla Ludovico Dolce (Dialogo della pittura), o ancor più alla G.B. G.P Bellori : di chi ritenga di dover far ancora scuola alla scuola.
Manieri, F. (2004). D’Arcevia o della via al rischio degli arc hetipi, degli arc hivi, dell’arx altissima, dove la lussuria dell’esporre potrebbe condurre a perdersi.. In Bruno d’Arcevia.. Pescara : Byblos.
D’Arcevia o della via al rischio degli arc hetipi, degli arc hivi, dell’arx altissima, dove la lussuria dell’esporre potrebbe condurre a perdersi.
MANIERI, Flavio
2004-01-01
Abstract
Bruno d’Arcevia, pittore, viene ascritto, dai catalogatori di tendenze, ad un gruppo di artisti, chiamati anacronisti. Un gruppo al quale si fanno appartenere anche Carlo Maria Mariani, Di Stasio, Piruca, Omar Galliani.Il motivo sembra essere duplice. Da un lato questo fa riferimento alla capacità di d’Arcevia di interpretare la dimensione mito-immaginaria degli eventi, filtrati e lavorati da una memoria sontuosa, oratoria. Dall’altro non si limita a segnalare – come sembrerebbe volere Calvesi – un ritorno alla pittura dopo le «sperimentazioni pittoriche delle neo-avanguardie», ma prolunga di fatto, ed in senso virtuosistico, una vistosa tradizione accademica, di scuola. Il suo diabolus (in pictura) – come per il referente manierista cinquecentesco – resta sempre rappresentato da un atteggiamento controriformistico, o da letture alla Ludovico Dolce (Dialogo della pittura), o ancor più alla G.B. G.P Bellori : di chi ritenga di dover far ancora scuola alla scuola.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.