Oggetto: L’arco “di Druso” sulla via Appia, un monumento ben noto ma diviso da due opposte interpretazioni: l’Arcus Drusi ricordato da Suetonio (Claud. I,3) e un fornice di III secolo realizzato per favorire il passaggio dell’Acquedotto Antoniniano sulla via Appia. Obiettivi: chiarire l’evoluzione delle riflessioni antiquarie dal XV al XX secolo, dimostrando che il toponimo è nato con Pirro Ligorio e che la corrente interpretazione dell’arco come manufatto di III secolo si deve a Piranesi e Lanciani, ma in realtà la sua storia è più complessa; illustrare le tappe della nuova analisi archeologica e stratigrafica dell’arco condotta a partire dal monumento e fondata sull’uso combinato di tutte le fonti disponibili. Risultati e conclusioni: nell’arco coesistono tre fasi di vita, non una: un arco marmóreo della metà del I secolo (suggestivamente legato alle figure di Claudio e del padre Druso); l’arco è riutilizzato per il passaggio dell’Acquedotto Antoniniano; l’arco è rimonumentalizzato nel XVI secolo. L’arco “di Druso”, quindi, offre la possibilità di una interessante quanto inaspettata reinterpretazione.
DI COLA, V. (2014). Rereading the Arch of Drusus on the Via Appia. In ACTAS XVIII Congreso Internacional Arqueología Clásica (pp.1499-1502). Merida : Museo Nacional de Arte Romano.
Rereading the Arch of Drusus on the Via Appia
DI COLA, VALERIA
2014-01-01
Abstract
Oggetto: L’arco “di Druso” sulla via Appia, un monumento ben noto ma diviso da due opposte interpretazioni: l’Arcus Drusi ricordato da Suetonio (Claud. I,3) e un fornice di III secolo realizzato per favorire il passaggio dell’Acquedotto Antoniniano sulla via Appia. Obiettivi: chiarire l’evoluzione delle riflessioni antiquarie dal XV al XX secolo, dimostrando che il toponimo è nato con Pirro Ligorio e che la corrente interpretazione dell’arco come manufatto di III secolo si deve a Piranesi e Lanciani, ma in realtà la sua storia è più complessa; illustrare le tappe della nuova analisi archeologica e stratigrafica dell’arco condotta a partire dal monumento e fondata sull’uso combinato di tutte le fonti disponibili. Risultati e conclusioni: nell’arco coesistono tre fasi di vita, non una: un arco marmóreo della metà del I secolo (suggestivamente legato alle figure di Claudio e del padre Druso); l’arco è riutilizzato per il passaggio dell’Acquedotto Antoniniano; l’arco è rimonumentalizzato nel XVI secolo. L’arco “di Druso”, quindi, offre la possibilità di una interessante quanto inaspettata reinterpretazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.