The Lutheran Reform and the New Geography – Inspired by the idea of the theme chosen for this congress, that is the contribution of Geography between revolutions and reforms, and strictly referring to the five hundredth anniversary of the Lutheran Reform, the proposed session aims to reflect on the weight carried by the Protestant Reform in the evolution of thought and culture, in politics and religion and in the history of Geography and Cartography. Hereafter are some of the aspects that will be addressed. The Lutheran Reform has profoundly modified the motivations and the purposes of travel which, from experience of knowledge and exploration, have changed into colonization movements on a global scale. Simultaneously, also the travel report has changed: the perspective, the objectives and purposes that are at the origin of travels experiences have affected the main actors, the contents, the themes, the shapes (great literary collections of G.B. Ramusio and Richard Hakluyt), and the relationship between texts and iconography (Theodor de Bry, Giacomo Gastaldi). The opening of pelagic routes brought to the fore countries with different cultures than those of the Mediterranean ones, gradually moving the center of gravity of the travels, of the exchanges and of the flow of ideas towards Northern Europe, triggering a process of differentiation that found in religion a symbol around which to build new identity bonds. New trade routes were opened, products previously unknown were introduced, distant new worlds were known, new horizons and boundaries were drawn up. The Cartography has witnessed Flemish centers of production flourishing at the expense of the Mediterranean ones, the rise of new models of representation after the Ptolemaic ones (Ortelius, Mercator, etc.) and new forms of cartographic divulgation (Atlases). As a consequence, a process of secularization that showed also some important phenomena of iconoclasm was established. Therefore, we wish to reflect with this proposal on a reform which led to a slow revolution, obstructed but inexorable, which has imposed big newness among protagonists and themes of travel and travel literature, among new worlds and maps that represent them; a promoted new Geography, for example, from different buyers compared to the previous ones (rise of the bourgeoisie) that has imposed different contents and containers.
Partendo dallo spunto offerto dal tema scelto per questo congresso, ossia l’apporto della Geografia fra rivoluzioni e riforme, e rifacendosi strettamente al cinquecentenario della Riforma luterana, la sessione proposta vuole riflettere sul peso avuto dalla riforma protestante nell’evoluzione del pensiero e della cultura, nella politica e nella religione, nella storia della Geografia e della Cartografia. Di seguito alcuni degli aspetti che verranno affrontati. La Riforma luterana modificò profondamente le motivazioni e le finalità dei viaggi, che da esperienze di conoscenza ed esplorazione si trasformarono in movimenti di colonizzazione su scala globale. Parallelamente si trasformò anche il racconto del viaggio: l’ottica, gli obiettivi e gli scopi alla base delle esperienze odeporiche influirono sui protagonisti, i contenuti, i temi, le forme (le grandi raccolte di G.B. Ramusio e Richard Hakluyt), sul rapporto fra testo e iconografia (Theodor de Bry, Giacomo Gastaldi). L’apertura delle rotte oceaniche portò alla ribalta paesi con culture diverse da quelle mediterranee, spostando progressivamente il baricentro dei viaggi, degli scambi e della circolazione delle idee verso il Nord Europa, innescando un processo di differenziazione che trovò nella religione un emblema attorno a cui costruire nuovi legami identitari. Vennero aperte nuove rotte commerciali, introdotti prodotti prima ignorati, conosciuti mondi lontani, nuovi altrove, disegnati nuovi orizzonti e confini. La cartografia vide fiorire i centri di produzione fiamminghi a scapito di quelli mediterranei, l’imporsi di nuovi modelli di rappresentazione dopo quelli tolemaici (Ortelio, Mercatore, ecc.) e di nuove forme di divulgazione cartografica (Atlanti). Si affermò così un processo di secolarizzazione che presentava anche importanti fenomeni di iconoclastia. Con questa proposta si vuole dunque riflettere su una riforma che ha comportato una rivoluzione lenta, contrastata ma inesorabile, che ha imposto grandi novità tra i protagonisti e i temi del viaggio e della letteratura odeporica, fra i nuovi mondi e carte che li rappresentavano; una nuova Geografia promossa, ad esempio, da committenti differenti rispetto ai precedenti (ascesa della borghesia) che ha imposto contenuti e contenenti diversi.
D'Ascenzo, A. (2017). La Riforma luterana e la nuova Geografia / The Lutheran Reform and the New Geography / La reforma luterana y la nueva Geografía. In Programma e Abstract/Programme and Abstracts. XXXII Congresso geografico italiano “L’apporto della geografia tra rivoluzioni e riforme” (pp.55-57). Bologna : Associazione dei geografi italiani.
La Riforma luterana e la nuova Geografia / The Lutheran Reform and the New Geography / La reforma luterana y la nueva Geografía
D'ASCENZO, ANNALISA
2017-01-01
Abstract
Partendo dallo spunto offerto dal tema scelto per questo congresso, ossia l’apporto della Geografia fra rivoluzioni e riforme, e rifacendosi strettamente al cinquecentenario della Riforma luterana, la sessione proposta vuole riflettere sul peso avuto dalla riforma protestante nell’evoluzione del pensiero e della cultura, nella politica e nella religione, nella storia della Geografia e della Cartografia. Di seguito alcuni degli aspetti che verranno affrontati. La Riforma luterana modificò profondamente le motivazioni e le finalità dei viaggi, che da esperienze di conoscenza ed esplorazione si trasformarono in movimenti di colonizzazione su scala globale. Parallelamente si trasformò anche il racconto del viaggio: l’ottica, gli obiettivi e gli scopi alla base delle esperienze odeporiche influirono sui protagonisti, i contenuti, i temi, le forme (le grandi raccolte di G.B. Ramusio e Richard Hakluyt), sul rapporto fra testo e iconografia (Theodor de Bry, Giacomo Gastaldi). L’apertura delle rotte oceaniche portò alla ribalta paesi con culture diverse da quelle mediterranee, spostando progressivamente il baricentro dei viaggi, degli scambi e della circolazione delle idee verso il Nord Europa, innescando un processo di differenziazione che trovò nella religione un emblema attorno a cui costruire nuovi legami identitari. Vennero aperte nuove rotte commerciali, introdotti prodotti prima ignorati, conosciuti mondi lontani, nuovi altrove, disegnati nuovi orizzonti e confini. La cartografia vide fiorire i centri di produzione fiamminghi a scapito di quelli mediterranei, l’imporsi di nuovi modelli di rappresentazione dopo quelli tolemaici (Ortelio, Mercatore, ecc.) e di nuove forme di divulgazione cartografica (Atlanti). Si affermò così un processo di secolarizzazione che presentava anche importanti fenomeni di iconoclastia. Con questa proposta si vuole dunque riflettere su una riforma che ha comportato una rivoluzione lenta, contrastata ma inesorabile, che ha imposto grandi novità tra i protagonisti e i temi del viaggio e della letteratura odeporica, fra i nuovi mondi e carte che li rappresentavano; una nuova Geografia promossa, ad esempio, da committenti differenti rispetto ai precedenti (ascesa della borghesia) che ha imposto contenuti e contenenti diversi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.