Investigating urban areas of the contemporary city, with their phenomena of accumulation and dispersion, provides an opportunity to understand more deeply not only the nature of those spaces, but also the ancient and recent anthropic relational systems, persistent and fleeting signs, and natural and artificial forms. Learning about a portion of the city is like a voyage to learn about the various ways humans have transformed their world over the centuries, like a voyage through an understanding of how natural signs, as “ordering elements of the territory”, impacted human appropriation of the same area. The Tor Fiscale case study provides an opportunity to develop reasoning on the landscape and its representation, using various approaches and various means of representation. Indeed, we can obtain knowledge of a place through perceptive, descriptive, historic and geographic, ecological, interpretative or relational approaches. The set of these criteria is understood not only as a sum of data, but as complementary approaches in order to define the landscape’s wealth, complexity and numerous facets.

È possibile descrivere un luogo, una città o un territorio affinché esso non risulti una mera apparenza momentanea? È possibile indagare lo spazio esaminando le componenti naturali e le variabili antropiche che lo hanno modificato, in modo tale da capire le relazioni passate, presenti e future? Se la “vera descrizione di un paesaggio finisce per contenere la storia di quel paesaggio”, intesa come sommatoria dei fatti che ne specificano forma ed equilibrio, contraddizioni e fragilità, dunque è necessario esplorare tutte le forze che lo tengono unito e quelle che lo portano a disgregarsi. Il presente articolo verte sulla riscoperta di una porzione di città, compresa tra Porta Furba, Tor Fiscale e gli acquedotti Claudio e Marcio-Felice a Roma. Essa è intesa come “viaggio” attraverso parti di città consolidata fortemente urbanizzata, attraverso i suoi evidenti residui di campagna romana, attraverso quei labili interstizi frutto dell’azione invasiva dell’uomo, attraverso le tracce archeologiche e la dimensione del tempo. Il Disegno, dunque, si pone come mezzo di analisi, ricerca e conoscenza in cui le differenti fasi di indagine evidenziano una lettura del territorio e della città finalizzata a comprendere in che modo l’uomo ha fruito, abitato, modificato lo spazio nel corso del tempo. Il Disegno è usato non solo come strumento, ma come processo conoscitivo di ricerca; tecnica e linguaggio sono usati per mostrare percorsi narrativi e descrittivi oltre ad aggiungere ulteriori livelli di significato. In tal senso, l’osservazione diretta del luogo, la sua percezione, la sua percorrenza, il disegno dal vero, la rappresentazione digitale e le elaborazioni grafiche mirano ad un racconto corale che permette di capire la complessità degli spazi urbani e territoriali che attualmente si palesano davanti ai nostri occhi, come risultato delle sovrapposizioni storiche e delle stratificazioni antropiche

Cianci, M.G., Colaceci, S. (2017). Representing the city, the landscape and anthropic layering. In La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione (pp.37-42). Napoli.

Representing the city, the landscape and anthropic layering

CIANCI, MARIA GRAZIA;Colaceci, Sara
2017-01-01

Abstract

Investigating urban areas of the contemporary city, with their phenomena of accumulation and dispersion, provides an opportunity to understand more deeply not only the nature of those spaces, but also the ancient and recent anthropic relational systems, persistent and fleeting signs, and natural and artificial forms. Learning about a portion of the city is like a voyage to learn about the various ways humans have transformed their world over the centuries, like a voyage through an understanding of how natural signs, as “ordering elements of the territory”, impacted human appropriation of the same area. The Tor Fiscale case study provides an opportunity to develop reasoning on the landscape and its representation, using various approaches and various means of representation. Indeed, we can obtain knowledge of a place through perceptive, descriptive, historic and geographic, ecological, interpretative or relational approaches. The set of these criteria is understood not only as a sum of data, but as complementary approaches in order to define the landscape’s wealth, complexity and numerous facets.
2017
978-88-99930-02-8
È possibile descrivere un luogo, una città o un territorio affinché esso non risulti una mera apparenza momentanea? È possibile indagare lo spazio esaminando le componenti naturali e le variabili antropiche che lo hanno modificato, in modo tale da capire le relazioni passate, presenti e future? Se la “vera descrizione di un paesaggio finisce per contenere la storia di quel paesaggio”, intesa come sommatoria dei fatti che ne specificano forma ed equilibrio, contraddizioni e fragilità, dunque è necessario esplorare tutte le forze che lo tengono unito e quelle che lo portano a disgregarsi. Il presente articolo verte sulla riscoperta di una porzione di città, compresa tra Porta Furba, Tor Fiscale e gli acquedotti Claudio e Marcio-Felice a Roma. Essa è intesa come “viaggio” attraverso parti di città consolidata fortemente urbanizzata, attraverso i suoi evidenti residui di campagna romana, attraverso quei labili interstizi frutto dell’azione invasiva dell’uomo, attraverso le tracce archeologiche e la dimensione del tempo. Il Disegno, dunque, si pone come mezzo di analisi, ricerca e conoscenza in cui le differenti fasi di indagine evidenziano una lettura del territorio e della città finalizzata a comprendere in che modo l’uomo ha fruito, abitato, modificato lo spazio nel corso del tempo. Il Disegno è usato non solo come strumento, ma come processo conoscitivo di ricerca; tecnica e linguaggio sono usati per mostrare percorsi narrativi e descrittivi oltre ad aggiungere ulteriori livelli di significato. In tal senso, l’osservazione diretta del luogo, la sua percezione, la sua percorrenza, il disegno dal vero, la rappresentazione digitale e le elaborazioni grafiche mirano ad un racconto corale che permette di capire la complessità degli spazi urbani e territoriali che attualmente si palesano davanti ai nostri occhi, come risultato delle sovrapposizioni storiche e delle stratificazioni antropiche
Cianci, M.G., Colaceci, S. (2017). Representing the city, the landscape and anthropic layering. In La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione (pp.37-42). Napoli.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/323354
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