Nell’ultimo decennio si è assistito a un’evoluzione nello sviluppo di tecnologie per il rilievo. I metodi attraverso i quali è possibile rilevare l’artefatto architettonico si basano sempre meno su metodi analogici, facendo riferimento a tecnologie che permetto la restituzione tridimensionale, diminuendo la forbice d’errore che si formava con la presenza della costante umana nell’intervento di rilievo. In contemporanea sono usciti in commercio software che, partendo da un set di immagini bidimensionali ed avvalendosi di algoritmi SfM (Structure from Motion) completati da algoritmi di stereo matching permette di ottenere modelli 3D foto-realistici che contengono tutte le informazioni (geometria e tessitura) in modo rapido con utilizzo di soluzioni hardware e software low cost od Open Source e senza tuttavia rinunciare ad accuratezza e qualità del risultato. Le applicazioni per questa tipologia di rilievo, sono molte in ambito architettonico, non soffermandosi solamente alla scala del singolo edificio o artefatto, ma allargandosi al contesto urbano. Il rilievo tridimensionale da fotografia, permette una mappatura immediata della matericità, del degrado e degli elementi architettonici caratteristici dell’architettura in esame. Dal modello è possibile ricavare un’immagine fedele alla realtà che può essere la base per sviluppi in molteplici discipline come, per esempio, nel progetto di restauro, per l’analisi materica e la mappatura del degrado. Il caso studio in esame, relativo al Corso di Rilievo dell’Architettura, è un edificio realizzato nel primo ventennio del novecento e situato alle pendici del Monte Testaccio a Roma, sito di grande interesse storico-archeologico e di estrema difficoltà analitica per la compresenza di stratificazioni secolari. L’innesto di parte del corpo di fabbrica all’interno del monte ha reso difficile il rilievo diretto tramite tecniche tradizionali, e si è reso fondamentale l’utilizzo dei software per la restituzione tridimensionale attraverso fotografie e l’utilizzo di un drone per la mappatura delle coperture.
Calisi, D., Molinari, M. (2017). Il rilievo urbano in ambiti archeologici. la fotomodellazione applicata all’analisi dimensionale e materica delle sostruzioni alle pendici del monte Testaccio.. In REPRESENTANDO IDEAS, GENERANDO SOLUCIONES (pp.121-126).
Il rilievo urbano in ambiti archeologici. la fotomodellazione applicata all’analisi dimensionale e materica delle sostruzioni alle pendici del monte Testaccio.
Daniele Calisi
Writing – Original Draft Preparation
;Matteo MolinariWriting – Original Draft Preparation
2017-01-01
Abstract
Nell’ultimo decennio si è assistito a un’evoluzione nello sviluppo di tecnologie per il rilievo. I metodi attraverso i quali è possibile rilevare l’artefatto architettonico si basano sempre meno su metodi analogici, facendo riferimento a tecnologie che permetto la restituzione tridimensionale, diminuendo la forbice d’errore che si formava con la presenza della costante umana nell’intervento di rilievo. In contemporanea sono usciti in commercio software che, partendo da un set di immagini bidimensionali ed avvalendosi di algoritmi SfM (Structure from Motion) completati da algoritmi di stereo matching permette di ottenere modelli 3D foto-realistici che contengono tutte le informazioni (geometria e tessitura) in modo rapido con utilizzo di soluzioni hardware e software low cost od Open Source e senza tuttavia rinunciare ad accuratezza e qualità del risultato. Le applicazioni per questa tipologia di rilievo, sono molte in ambito architettonico, non soffermandosi solamente alla scala del singolo edificio o artefatto, ma allargandosi al contesto urbano. Il rilievo tridimensionale da fotografia, permette una mappatura immediata della matericità, del degrado e degli elementi architettonici caratteristici dell’architettura in esame. Dal modello è possibile ricavare un’immagine fedele alla realtà che può essere la base per sviluppi in molteplici discipline come, per esempio, nel progetto di restauro, per l’analisi materica e la mappatura del degrado. Il caso studio in esame, relativo al Corso di Rilievo dell’Architettura, è un edificio realizzato nel primo ventennio del novecento e situato alle pendici del Monte Testaccio a Roma, sito di grande interesse storico-archeologico e di estrema difficoltà analitica per la compresenza di stratificazioni secolari. L’innesto di parte del corpo di fabbrica all’interno del monte ha reso difficile il rilievo diretto tramite tecniche tradizionali, e si è reso fondamentale l’utilizzo dei software per la restituzione tridimensionale attraverso fotografie e l’utilizzo di un drone per la mappatura delle coperture.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.