La pressione demografica, dovuta a migrazioni e inurbamento massivo nelle megacity, determina un disagio abitativo che in assenza di risposte rapide della programmazione urbanistica tradizionale, comporta una sempre maggiore emergenza abitativa che si traduce in risposte informali autogestite che diventano, esse stesse, emergenza. La città è chiamata a far fronte a questo stress cronico, aumentando la propria attitudine alla resilienza e operando una pianificazione preventiva di risposte abitative, rapide e a basso costo, che esulino da soluzioni emergenziali e dal consumo di suolo extraurbano. Attraverso una metodologia complessa, basata sull’analisi di insediamenti informali, e di Casi Studio progettati come prevenzione ad essi, il presente contributo, frutto di una tesi di dottorato, indaga su quale apporto possa dare l’architettura alla resilienza e se esistano caratteri connotanti - tecnologici, tipologici, funzionali, procedurali - che, applicati preventivamente al progetto, possano coadiuvare risposte affini a processi resilienti. Si presenta quindi a livello metaprogettuale un “Framework di indicazioni tecniche di una risposta abitativa essenziale, di nuova costruzione e di natura temporanea”, strutturato in “Schede Tecniche per la Progettazione”, con indicazioni progettuali e procedurali, volto ad essere di ausilio agli attori coinvolti in processi progettuali, dagli esiti resilienti.

Montella, I., Tonelli, C. (2017). Requisiti minimi per risposte abitative essenziali di natura temporanea: contributo tecnologico al framework di resilienza.. In Urbanistica e/è azione pubblica. La responsabilità della proposta (pp.1026-1035). Roma - Milano : Planum Publisher.

Requisiti minimi per risposte abitative essenziali di natura temporanea: contributo tecnologico al framework di resilienza.

Montella I.
;
Tonelli C.
2017-01-01

Abstract

La pressione demografica, dovuta a migrazioni e inurbamento massivo nelle megacity, determina un disagio abitativo che in assenza di risposte rapide della programmazione urbanistica tradizionale, comporta una sempre maggiore emergenza abitativa che si traduce in risposte informali autogestite che diventano, esse stesse, emergenza. La città è chiamata a far fronte a questo stress cronico, aumentando la propria attitudine alla resilienza e operando una pianificazione preventiva di risposte abitative, rapide e a basso costo, che esulino da soluzioni emergenziali e dal consumo di suolo extraurbano. Attraverso una metodologia complessa, basata sull’analisi di insediamenti informali, e di Casi Studio progettati come prevenzione ad essi, il presente contributo, frutto di una tesi di dottorato, indaga su quale apporto possa dare l’architettura alla resilienza e se esistano caratteri connotanti - tecnologici, tipologici, funzionali, procedurali - che, applicati preventivamente al progetto, possano coadiuvare risposte affini a processi resilienti. Si presenta quindi a livello metaprogettuale un “Framework di indicazioni tecniche di una risposta abitativa essenziale, di nuova costruzione e di natura temporanea”, strutturato in “Schede Tecniche per la Progettazione”, con indicazioni progettuali e procedurali, volto ad essere di ausilio agli attori coinvolti in processi progettuali, dagli esiti resilienti.
2017
9788899237127
Montella, I., Tonelli, C. (2017). Requisiti minimi per risposte abitative essenziali di natura temporanea: contributo tecnologico al framework di resilienza.. In Urbanistica e/è azione pubblica. La responsabilità della proposta (pp.1026-1035). Roma - Milano : Planum Publisher.
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