Lo studio propone alcune riflessioni sul profilo professionale dell’educatore socio-pedagogico nel quadro dell’educazione inclusiva. Nel nostro Paese, la Legge 205/2017 attribuisce un ruolo fondamentale all’educatore in relazione al dialogo, alla collaborazione e all’interazione da sviluppare all’interno della comunità professionale e del servizio scolastico, anche nella prospettiva del «long life learning». Come rilevato da alcuni dati di ricerca su base ICF-CY, la cui applicazione è stata di recente ribadita anche in campo formativo, l’educatore può funzionare efficacemente come collegamento tra la scuola, i bambini, gli allievi e le famiglie, contribuendo alla realizzazione del «Piano dell’educazione alla sostenibilità» e della «governance» dei Bisogni Educativi Speciali e valorizzando l’apprendimento formale, informale e non formale. L’educatore può infatti concorrere a costruire pratiche innovative e di trasformazione di tipo riflessivo mediante l’approfondimento e la ricerca, contribuendo ad identificare maggiormente e a qualificare la «governance» inclusiva. In tale quadro l’educatore, vero e proprio motore di relazione fattiva e di mediazione tra la scuola e il territorio, si afferma quale professionista in grado di agire proficuamente nell’ambito del rapporto dialettico e costruttivo con tutti i soggetti che operano nei servizi educativi e scolastici.
Chiappetta, L., Traversetti, M. (2018). L’educatore professionale socio-pedagogico nei servizi educativi e scolastici tra sviluppo sostenibile e governance inclusiva: alcuni dati di ricerca. JOURNAL OF EDUCATIONAL, CULTURAL AND PSYCHOLOGICAL STUDIES, 17, 113-138.
L’educatore professionale socio-pedagogico nei servizi educativi e scolastici tra sviluppo sostenibile e governance inclusiva: alcuni dati di ricerca
Chiappetta, L
;Traversetti, M
2018-01-01
Abstract
Lo studio propone alcune riflessioni sul profilo professionale dell’educatore socio-pedagogico nel quadro dell’educazione inclusiva. Nel nostro Paese, la Legge 205/2017 attribuisce un ruolo fondamentale all’educatore in relazione al dialogo, alla collaborazione e all’interazione da sviluppare all’interno della comunità professionale e del servizio scolastico, anche nella prospettiva del «long life learning». Come rilevato da alcuni dati di ricerca su base ICF-CY, la cui applicazione è stata di recente ribadita anche in campo formativo, l’educatore può funzionare efficacemente come collegamento tra la scuola, i bambini, gli allievi e le famiglie, contribuendo alla realizzazione del «Piano dell’educazione alla sostenibilità» e della «governance» dei Bisogni Educativi Speciali e valorizzando l’apprendimento formale, informale e non formale. L’educatore può infatti concorrere a costruire pratiche innovative e di trasformazione di tipo riflessivo mediante l’approfondimento e la ricerca, contribuendo ad identificare maggiormente e a qualificare la «governance» inclusiva. In tale quadro l’educatore, vero e proprio motore di relazione fattiva e di mediazione tra la scuola e il territorio, si afferma quale professionista in grado di agire proficuamente nell’ambito del rapporto dialettico e costruttivo con tutti i soggetti che operano nei servizi educativi e scolastici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.