Osservando la condizione problematica nella quale versano molti territori si può riscontrare come a fronte di una progressiva urbanizzazione di nuovi suoli si assista, al contempo, ad un’inarrestabile processo di abbandono e dismissione (residenze vuote, immobili sfitti, aree ferroviarie dismesse o in dismissione, parti esistenti della rete ferroviaria e stradale abbandonate, esercizi commerciali chiusi e capannoni industriali abbandonati, standard urbanistici mai realizzati). Nel dibattito in corso vi è la consapevolezza circa la necessità di delineare strategie per riutilizzare questi territori critici con progetti alle differenti scale che sappiano proporre una diversa vita allo scarto, darne un nuovo senso ed uso. Per avviare questa nuova fase una prima difficoltà è sicuramente l’identificazione geografica e quantitativa degli scarti e del dismesso. Sebbene esistano numerose ricerche a livello internazionale e nazionale su questi temi sono ancora aperte le questioni dell’assenza di un metodo d’indagine riconosciuto ed unitario, in particolare: la non omogeneità delle fonti informative, la non univocità nelle modalità di acquisizione dei dati, la carenza di rilevamenti multi temporali, la variabilità delle scale adottate e dell’unità minima territoriale di indagine, l’eccessiva non uniformità tra sistemi di classificazione utilizzati, la non accuratezza delle modalità di comunicazione dei risultati. Il contributo intende evidenziare la necessità di operare per la definizione di un metodo unitario di perimetrazione e quantificazione dello scarto distinguendo metodi e tecniche necessarie ad acquisire il dato aggregato da quello più analitico direttamente finalizzato ai problemi della progettazione urbanistica.
Nucci, L. (2019). (RI)USARE LO SCARTO: NECESSITA’ DI UN METODO UNITARIO PER INDIVIDUARLO. In Atti della XXI Conferenza Nazionale SIU Società Italiana degli Urbanisti CONFINI, MOVIMENTI, LUOGHI. Politiche e progetti per città e territori in transizione (pp.139-147). Roma-Milano : Planum Publisher.
(RI)USARE LO SCARTO: NECESSITA’ DI UN METODO UNITARIO PER INDIVIDUARLO
Nucci, Lucia
2019-01-01
Abstract
Osservando la condizione problematica nella quale versano molti territori si può riscontrare come a fronte di una progressiva urbanizzazione di nuovi suoli si assista, al contempo, ad un’inarrestabile processo di abbandono e dismissione (residenze vuote, immobili sfitti, aree ferroviarie dismesse o in dismissione, parti esistenti della rete ferroviaria e stradale abbandonate, esercizi commerciali chiusi e capannoni industriali abbandonati, standard urbanistici mai realizzati). Nel dibattito in corso vi è la consapevolezza circa la necessità di delineare strategie per riutilizzare questi territori critici con progetti alle differenti scale che sappiano proporre una diversa vita allo scarto, darne un nuovo senso ed uso. Per avviare questa nuova fase una prima difficoltà è sicuramente l’identificazione geografica e quantitativa degli scarti e del dismesso. Sebbene esistano numerose ricerche a livello internazionale e nazionale su questi temi sono ancora aperte le questioni dell’assenza di un metodo d’indagine riconosciuto ed unitario, in particolare: la non omogeneità delle fonti informative, la non univocità nelle modalità di acquisizione dei dati, la carenza di rilevamenti multi temporali, la variabilità delle scale adottate e dell’unità minima territoriale di indagine, l’eccessiva non uniformità tra sistemi di classificazione utilizzati, la non accuratezza delle modalità di comunicazione dei risultati. Il contributo intende evidenziare la necessità di operare per la definizione di un metodo unitario di perimetrazione e quantificazione dello scarto distinguendo metodi e tecniche necessarie ad acquisire il dato aggregato da quello più analitico direttamente finalizzato ai problemi della progettazione urbanistica.File | Dimensione | Formato | |
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