Questo contributo si sofferma sul caso dell’Agro Tiburtino tra Roma e Tivoli, vera e propria città diffusa che rinserra al proprio interno delle eccellenze produttive e delle qualità naturalistiche insospettate, insieme a disvalori e detrattori ambientali di grande evidenza, ma sembra aver rinunciato al fiume Aniene, sua spina dorsale, come corridoio ecologico e infrastruttura verde di supporto per il “loisir” metropolitano. La continuità ecologica ne è oggi fortemente compromessa da condizioni antropiche legate a forme dissennate di abitare e produrre. La riconnessione e il trattamento in paesaggio dei frammentati lacerti di naturalità può contribuire a numerose utilità: salvaguardia dei valori naturali e paesaggistici, difesa del suolo e messa in sicurezza del territorio ma anche rigenerazione e valorizzazione delle risorse patrimoniali, tra cui estese testimonianze di archeologia industriale, in funzione di una più ampia fruizione sociale e maggior benessere e salute psico-fisica dei cittadini. Si illustrano, quindi, i risultati di una indagine condotta sul territorio del Comune di Tivoli come esperimento di coinvolgimento e partecipazione della comunità in termini di “paesaggio percepito”.
Palazzo, A.L., D'Ascanio, R. (2017). L'Agro tiburtino tra Roma e Tivoli. Pianificazione e progettazione integrata per la città ecologica. In Atti della XX Conferenza Nazionale SIU. Urbanistica e/è azione pubblica. La responsabilità della proposta (pp.625-628). Planum Publisher.
L'Agro tiburtino tra Roma e Tivoli. Pianificazione e progettazione integrata per la città ecologica
Anna Laura Palazzo
;D'ASCANIO, ROMINA
2017-01-01
Abstract
Questo contributo si sofferma sul caso dell’Agro Tiburtino tra Roma e Tivoli, vera e propria città diffusa che rinserra al proprio interno delle eccellenze produttive e delle qualità naturalistiche insospettate, insieme a disvalori e detrattori ambientali di grande evidenza, ma sembra aver rinunciato al fiume Aniene, sua spina dorsale, come corridoio ecologico e infrastruttura verde di supporto per il “loisir” metropolitano. La continuità ecologica ne è oggi fortemente compromessa da condizioni antropiche legate a forme dissennate di abitare e produrre. La riconnessione e il trattamento in paesaggio dei frammentati lacerti di naturalità può contribuire a numerose utilità: salvaguardia dei valori naturali e paesaggistici, difesa del suolo e messa in sicurezza del territorio ma anche rigenerazione e valorizzazione delle risorse patrimoniali, tra cui estese testimonianze di archeologia industriale, in funzione di una più ampia fruizione sociale e maggior benessere e salute psico-fisica dei cittadini. Si illustrano, quindi, i risultati di una indagine condotta sul territorio del Comune di Tivoli come esperimento di coinvolgimento e partecipazione della comunità in termini di “paesaggio percepito”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.