Le avanguardie culturali hanno avuto un ruolo importante nella ridefinizione di ambiti geografici e nell'invenzione di paesaggi che oggi riconosciamo nell'immaginario comune. Un caso emblematico è quello del mar Mediterraneo e degli odori, colori, sapori, sensazioni e forme che facciamo quotidianamente confluire in un'ideale paesaggio che caratterizza le sue coste. La nostra conoscenza del mare deriva, più che da un dato geografico, da un mito senza tempo, che inizia con i viaggi di Ulisse ed Enea, passando per la tradizione del Grand Tour, ed arrivando, appassionato ed enigmatico, soleggiato e popolare, ad essere una delle più influenti creazioni intellettuali del Novecento. Il Mediterraneo del XX secolo è un riferimento per le avanguardie, un maestro di istruzioni pratiche, fucina di idee condivise ed antiaccademiche. Lo stesso spazio acqueo, un tempo modello di classicismo, poi pittoresca meta del romanticismo, diventa in questi anni musa rivoluzionaria per uomini "moderni". Il Mediterraneo nella prima metà del Novecento rappresenta una rivoluzione nella rivoluzione. Lo spazio acqueo del mito si allontana dall’aspetto letterario schinkeliano delle «terre assolate di Ulisse» e approfondisce invece aspetti pratici della modernità: in alternativa alla «machine à habiter» sul Patris II, durante il IV Ciam, matura l’idea dell’architettura come «machine à emouvoir» di Le Corbusier, una risposta fatta di proporzioni armoniche e geometria al mito della macchina e dello sviluppo tecnologico. Il presente contributo ripercorre alcune tappe di questa esperienza corale, sovrapponendo le esperienze di viaggio tra il 1900 ed il 1950 di Le Corbusier, Rudofsky, Asplund, Pagano, Pikionis e l'Omada Filon, Sert ed il Gatepac. Ogni onda solcata, una dopo l’altra, sembra poter avere la forza di cancellare il passato e far nascere nuovi archetipi spaziali, che ritornano ancora oggi nell'architettura contemporanea in un'eredità che chiamiamo 'Mediterraneo'.

DE PASQUALE, G. (2014). Mediterraneo rivoluzionario. In Rebel Matters Radical Patterns. Genova : Università degli Studi di Genova.

Mediterraneo rivoluzionario

DE PASQUALE G
2014-01-01

Abstract

Le avanguardie culturali hanno avuto un ruolo importante nella ridefinizione di ambiti geografici e nell'invenzione di paesaggi che oggi riconosciamo nell'immaginario comune. Un caso emblematico è quello del mar Mediterraneo e degli odori, colori, sapori, sensazioni e forme che facciamo quotidianamente confluire in un'ideale paesaggio che caratterizza le sue coste. La nostra conoscenza del mare deriva, più che da un dato geografico, da un mito senza tempo, che inizia con i viaggi di Ulisse ed Enea, passando per la tradizione del Grand Tour, ed arrivando, appassionato ed enigmatico, soleggiato e popolare, ad essere una delle più influenti creazioni intellettuali del Novecento. Il Mediterraneo del XX secolo è un riferimento per le avanguardie, un maestro di istruzioni pratiche, fucina di idee condivise ed antiaccademiche. Lo stesso spazio acqueo, un tempo modello di classicismo, poi pittoresca meta del romanticismo, diventa in questi anni musa rivoluzionaria per uomini "moderni". Il Mediterraneo nella prima metà del Novecento rappresenta una rivoluzione nella rivoluzione. Lo spazio acqueo del mito si allontana dall’aspetto letterario schinkeliano delle «terre assolate di Ulisse» e approfondisce invece aspetti pratici della modernità: in alternativa alla «machine à habiter» sul Patris II, durante il IV Ciam, matura l’idea dell’architettura come «machine à emouvoir» di Le Corbusier, una risposta fatta di proporzioni armoniche e geometria al mito della macchina e dello sviluppo tecnologico. Il presente contributo ripercorre alcune tappe di questa esperienza corale, sovrapponendo le esperienze di viaggio tra il 1900 ed il 1950 di Le Corbusier, Rudofsky, Asplund, Pagano, Pikionis e l'Omada Filon, Sert ed il Gatepac. Ogni onda solcata, una dopo l’altra, sembra poter avere la forza di cancellare il passato e far nascere nuovi archetipi spaziali, che ritornano ancora oggi nell'architettura contemporanea in un'eredità che chiamiamo 'Mediterraneo'.
2014
9788897752363
DE PASQUALE, G. (2014). Mediterraneo rivoluzionario. In Rebel Matters Radical Patterns. Genova : Università degli Studi di Genova.
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