La crescita rapida degli insediamenti informali, in Africa, in Asia e soprattutto in America Latina, non è ascrivibile solo all’esplosione demografica e a fenomeni globali, ma rappresenta il fallimento di politiche abitative, urbane, economiche e assistenziali a più livelli, nazionali e locali. In queste aree la dicotomia tra formale e informale si traduce in una netta separazione tra Città dei ricchi e Città dei poveri: le prime dentro mura sorvegliate, le seconde che si insinuano intorno a queste, nei meandri della città frammentata e diffusa. Questa “negazione” della città è la rappresentazione spaziale delle politiche di alimentazione della paura - per il diverso, per il povero - che sviluppano intolleranza e producono diseguaglianza sociale, segregazione e un senso di abbandono e marginalità che si traduce in criminalità, radicalizzazione, scontri interni e esterni. In questo contesto si inserisce il Plan Maestro per il recupero e integrazione di un insediamento precario nella città di Zacatecoluca (El Salvador), il Ramal A, uno dei 26 insediamenti urbani precari, in prevalenza a precarietà estrema e alta, identificati nella “Mapa de Pobreza Urbana y Exclusion Social” del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. Il Plan Maestro vede la luce nell’ambito del Progetto “Fortalecimiento de la Secretaría de Cultura de la Presidencia de El Salvador a través de la valorización del patrimonio cultural” realizzato dall’Università Roma Tre con la collaborazione di FUNDASAL Fundación Salvadoreña de Desarrollo y Vivienda Mínima, finanziato dall’AICS Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Rappresenta un’esperienza virtuosa nelle attività della cosiddetta Terza Missione dell’Università.
Cerasoli, M., Amato, C. (2018). Pianificare nella Città dei Poveri? L'esperienza del Ramal (El Salvador). In Il bisogno di giustizia nella città che cambia (pp.71-82). Milano : Planum Publisher - Planum.net.
Pianificare nella Città dei Poveri? L'esperienza del Ramal (El Salvador)
cerasoli Mario;
2018-01-01
Abstract
La crescita rapida degli insediamenti informali, in Africa, in Asia e soprattutto in America Latina, non è ascrivibile solo all’esplosione demografica e a fenomeni globali, ma rappresenta il fallimento di politiche abitative, urbane, economiche e assistenziali a più livelli, nazionali e locali. In queste aree la dicotomia tra formale e informale si traduce in una netta separazione tra Città dei ricchi e Città dei poveri: le prime dentro mura sorvegliate, le seconde che si insinuano intorno a queste, nei meandri della città frammentata e diffusa. Questa “negazione” della città è la rappresentazione spaziale delle politiche di alimentazione della paura - per il diverso, per il povero - che sviluppano intolleranza e producono diseguaglianza sociale, segregazione e un senso di abbandono e marginalità che si traduce in criminalità, radicalizzazione, scontri interni e esterni. In questo contesto si inserisce il Plan Maestro per il recupero e integrazione di un insediamento precario nella città di Zacatecoluca (El Salvador), il Ramal A, uno dei 26 insediamenti urbani precari, in prevalenza a precarietà estrema e alta, identificati nella “Mapa de Pobreza Urbana y Exclusion Social” del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. Il Plan Maestro vede la luce nell’ambito del Progetto “Fortalecimiento de la Secretaría de Cultura de la Presidencia de El Salvador a través de la valorización del patrimonio cultural” realizzato dall’Università Roma Tre con la collaborazione di FUNDASAL Fundación Salvadoreña de Desarrollo y Vivienda Mínima, finanziato dall’AICS Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Rappresenta un’esperienza virtuosa nelle attività della cosiddetta Terza Missione dell’Università.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.