La violenza si trasmette a livello intergenerazionale in tal modo che bambini vittime di abuso potranno diventare adulti irrisolti, perpetratori o vittime di abuso (Briere & Runtz, 1987; Coid et al., 2001; Ehrensaft et al., 2003; Godbout et al., 2009; Griffing et al., 2002; Kwong, et al., 2003; Obsuth et al., 2014; Turner et al., 2006; Whitfield et al., 2003). Nella prospettiva della teoria dell’attaccamento fino al 90% di bambini maltrattati e abusati sono stati definite come caratterizzati dalla disorganizzazione dell’attaccamento e hanno una maggiore probabilità di divenire adulti irrisolti, che non hanno elaborato le esperienze traumatiche sperimentate (Cicchetti et al., 2006). Tale attaccamento insicuro/disorganizzato ai genitori nell’infanzia porta all’elaborazione di corrispondenti modelli operativi interni e alla conseguente selezione di partner compatibili con tali credenze (Magdol et al., 1998; Wekerle e Wolfe, 1998). Inoltre, l’esperienza di violenza e maltrattamento all’interno della coppia rafforza rappresentazioni insicure dell’attaccamento (Weston, 1998). In particolare, il vissuto d’impotenza sperimentato dalle donne vittime di violenza coniugale (VVC) può essere valutato attraverso il costrutto dell’agency, (George & West, 2001) tipico dell’attaccamento sicuro, definito come: Capacità di Agire, (CTA) Capacità Riparative e di ristabilire un equilibrio nell’attaccamento (HOS), Riorganizzazione delle esperienze attraverso la riflessione (ISB). Obiettivo e metodo. Il presente studio ha l’obiettivo di analizzare le rappresentazioni relative all’attaccamento attraverso l’Adult Attachment Projective Picture System (AAP, George & West, 2001) di 16 donne ricoverate in un centro antiviolenza per sfuggire alla violenza domestica, rispetto a 16 donne, (il cui adattamento di coppia è stato saggiato, dopo l’AAP, attraverso la Dyadic Adjustment Scale – Short Form (DAS-7, Hunsey et al., 2001; media = 113,56; ds =11,17, corrispondente al campione di validazione italiano). Le interviste sono state codificate da due giudici indipendenti abilitati alla codifica dell’AAP, blind allo status coniugale delle intervistate. La Reliability, calcolata sul 75% delle interviste è risultata dell’87% (Kappa= .807, phi = 1.318). Risultati: 14 delle 16 VVC sono caratterizzate da un attaccamento insicuro irrisolto, rispetto ad una sola del gruppo di controllo (X2=21.2; p<.001), riferiscono parole relative a sistemi segregati relativi al pericolo che rimandano alla disorganizzazione dell’attaccamento con una frequenza significativamente maggiore del gruppo di controllo (t = -2.82; p<.001 Riguardo alle tre dimensioni dell’agency, le donne VVC descrivono personaggi con minore ISB ( t =2,2; p<.005), minore HOS (t = 2,63, p<.005) e minori CTA (t = 3,95; p<.001) rispetto al gruppo di controllo. Conclusioni: Lo studio può contribuire alla comprensione del vissuto d’impotenza delle donne in relazioni violente, allo scopo di mirare l’intervento alla ricostruzione del senso di agency.

Pallini, S. (2017). Agency e attaccamento irrisolto di vittime di maltrattamento coniugale. In Giornata della Ricerca 2017 Dipartimento di Scienze della Formazione Università di Roma Tre (pp.74-75). Roma : Roma Tre Press.

Agency e attaccamento irrisolto di vittime di maltrattamento coniugale

Susanna Pallini
2017-01-01

Abstract

La violenza si trasmette a livello intergenerazionale in tal modo che bambini vittime di abuso potranno diventare adulti irrisolti, perpetratori o vittime di abuso (Briere & Runtz, 1987; Coid et al., 2001; Ehrensaft et al., 2003; Godbout et al., 2009; Griffing et al., 2002; Kwong, et al., 2003; Obsuth et al., 2014; Turner et al., 2006; Whitfield et al., 2003). Nella prospettiva della teoria dell’attaccamento fino al 90% di bambini maltrattati e abusati sono stati definite come caratterizzati dalla disorganizzazione dell’attaccamento e hanno una maggiore probabilità di divenire adulti irrisolti, che non hanno elaborato le esperienze traumatiche sperimentate (Cicchetti et al., 2006). Tale attaccamento insicuro/disorganizzato ai genitori nell’infanzia porta all’elaborazione di corrispondenti modelli operativi interni e alla conseguente selezione di partner compatibili con tali credenze (Magdol et al., 1998; Wekerle e Wolfe, 1998). Inoltre, l’esperienza di violenza e maltrattamento all’interno della coppia rafforza rappresentazioni insicure dell’attaccamento (Weston, 1998). In particolare, il vissuto d’impotenza sperimentato dalle donne vittime di violenza coniugale (VVC) può essere valutato attraverso il costrutto dell’agency, (George & West, 2001) tipico dell’attaccamento sicuro, definito come: Capacità di Agire, (CTA) Capacità Riparative e di ristabilire un equilibrio nell’attaccamento (HOS), Riorganizzazione delle esperienze attraverso la riflessione (ISB). Obiettivo e metodo. Il presente studio ha l’obiettivo di analizzare le rappresentazioni relative all’attaccamento attraverso l’Adult Attachment Projective Picture System (AAP, George & West, 2001) di 16 donne ricoverate in un centro antiviolenza per sfuggire alla violenza domestica, rispetto a 16 donne, (il cui adattamento di coppia è stato saggiato, dopo l’AAP, attraverso la Dyadic Adjustment Scale – Short Form (DAS-7, Hunsey et al., 2001; media = 113,56; ds =11,17, corrispondente al campione di validazione italiano). Le interviste sono state codificate da due giudici indipendenti abilitati alla codifica dell’AAP, blind allo status coniugale delle intervistate. La Reliability, calcolata sul 75% delle interviste è risultata dell’87% (Kappa= .807, phi = 1.318). Risultati: 14 delle 16 VVC sono caratterizzate da un attaccamento insicuro irrisolto, rispetto ad una sola del gruppo di controllo (X2=21.2; p<.001), riferiscono parole relative a sistemi segregati relativi al pericolo che rimandano alla disorganizzazione dell’attaccamento con una frequenza significativamente maggiore del gruppo di controllo (t = -2.82; p<.001 Riguardo alle tre dimensioni dell’agency, le donne VVC descrivono personaggi con minore ISB ( t =2,2; p<.005), minore HOS (t = 2,63, p<.005) e minori CTA (t = 3,95; p<.001) rispetto al gruppo di controllo. Conclusioni: Lo studio può contribuire alla comprensione del vissuto d’impotenza delle donne in relazioni violente, allo scopo di mirare l’intervento alla ricostruzione del senso di agency.
2017
978889052739-5
Pallini, S. (2017). Agency e attaccamento irrisolto di vittime di maltrattamento coniugale. In Giornata della Ricerca 2017 Dipartimento di Scienze della Formazione Università di Roma Tre (pp.74-75). Roma : Roma Tre Press.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/351847
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