Come ha osservato Franca Angelini «Il teatro di varietà alimenta […] le forme drammatiche del Novecento». È necessario, dunque, porsi con rigore e metodo ad analizzare il ruolo e la portata di questo genere. L’attività di Ettore Petrolini, attore/autore, simbolo di un’epoca e di un teatro del tutto lontano dai modelli contemporanei, è esemplare in tal senso e composita estendendosi dal repertorio per il Varietà che ha caratterizzato la prima parte della sua produzione fino alla commedia in prosa degli anni Venti e Trenta dominato da ditte di attori chiuse a chiunque non fosse già parte integrante della “famiglia del teatro”. Da Piazza Pepe a Roma, l’attività di Petrolini si estese velocemente ai teatri “alti” in cui egli recitava le macchiette, i non-sense, le sue parodie così originali rispetto alle esperienze stereotipate dei suoi colleghi. Proprio sulla parodia, che desta vivamente l’attenzione dei futuristi, si concentrerà questo contributo con lo scopo di analizzare come il modello dannunziano sia destrutturato e manipolato dalla genialità petroliniana. Dai colmi e differenze ai monologhi e Gastone, attraverso il supporto della bibliografia dello stato dell’arte e del materiale manoscritto, in parte inedito, custodito presso la Biblioteca del Burcardo, si attende la ricostruzione di un tratto del “fare teatro” di Petrolini che si incentri sulla parodia di un mito dannunziano riconosciuto non solo dalla realtà piccolo-borghese, ma da un pubblico più vasto.
Onorii, S. (2019). Il teatro di Ettore Petrolini: dal modello alla parodia. In Le forme del comico. Atti delle sessioni parallele del XXI Congresso dell’ADI (pp.1008-1016). Firenze : Società Editrice Fiorentina,.
Il teatro di Ettore Petrolini: dal modello alla parodia
Simona Onorii
2019-01-01
Abstract
Come ha osservato Franca Angelini «Il teatro di varietà alimenta […] le forme drammatiche del Novecento». È necessario, dunque, porsi con rigore e metodo ad analizzare il ruolo e la portata di questo genere. L’attività di Ettore Petrolini, attore/autore, simbolo di un’epoca e di un teatro del tutto lontano dai modelli contemporanei, è esemplare in tal senso e composita estendendosi dal repertorio per il Varietà che ha caratterizzato la prima parte della sua produzione fino alla commedia in prosa degli anni Venti e Trenta dominato da ditte di attori chiuse a chiunque non fosse già parte integrante della “famiglia del teatro”. Da Piazza Pepe a Roma, l’attività di Petrolini si estese velocemente ai teatri “alti” in cui egli recitava le macchiette, i non-sense, le sue parodie così originali rispetto alle esperienze stereotipate dei suoi colleghi. Proprio sulla parodia, che desta vivamente l’attenzione dei futuristi, si concentrerà questo contributo con lo scopo di analizzare come il modello dannunziano sia destrutturato e manipolato dalla genialità petroliniana. Dai colmi e differenze ai monologhi e Gastone, attraverso il supporto della bibliografia dello stato dell’arte e del materiale manoscritto, in parte inedito, custodito presso la Biblioteca del Burcardo, si attende la ricostruzione di un tratto del “fare teatro” di Petrolini che si incentri sulla parodia di un mito dannunziano riconosciuto non solo dalla realtà piccolo-borghese, ma da un pubblico più vasto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.