The research focuses on the geometric dimensional analysis of Valadier's Temple, trying to overcome a lack of archival sources in this regard. The Tempietto, commissioned by Pope Leo XII, was built in 1828, based on a project by Giuseppe Valadier. The artifact in fact takes its name from the architect. The church had to function as a meeting place, refuge and penance for sinners in order to atone for their sins. The survey methodology chosen for the digital reconstruction of the temple is photomodeling. The small size of the building, and the various contour lines that surround it, allow for a 360 degree photographic campaign

Le Grotte di Frasassi, sono delle grotte di origine carsica, situate nel territorio del comune di Genga, nella regione delle Marche in Italia. Dal 1973 sono state messe in sicurezza e in parte aperte al pubblico. L’interesse naturalistico per questo susseguirsi di spazi naturali vuoti all’interno della roccia è affiancato da elementi architettonici di grande pregio. Sono collocati all’interno di questo percorso roccioso, due manufatti architettonici; il primo è l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa, datato al 1029, il secondo è il Tempietto di Valadier. La ricerca, si focalizza sull’analisi geometrico dimensionale del Tempietto di Valadier, cercando di sopperire a una mancanza di fonti archivistiche al riguardo. Il Tempietto, voluto da papa Leone XII, fu costruito nel 1828 secondo la tradizione sulla base di un progetto di Giuseppe Valadier. Il manufatto prende infatti proprio il nome dall’architetto. La chiesa doveva avere la funzione di luogo di ritrovo, rifugio e penitenza per i peccatori in modo da espiare i propri peccati. La chiesa è costruita secondo una pianta a base ottagonale, in travertino con una copertura a calotta in piombo. Il travertino utilizzato nella costruzione è ricavato da una cava alle pendici del monte. La peculiarità di questa architettura è il perfetto inserimento all’interno del sistema naturale delle grotte. Posizionata in una grotta, 700 m rispetto al percorso praticabile, si presenta come elemento d’ingresso, giocando sul rapporto di luci e ombre che si viene a formare. La particolarità del manufatto è il modo con cui interagisce con la naturalità del luogo, sfiorando con la copertura il soffitto della grotta. La metodologia di rilievo scelta, per la ricostruzione digitale del tempietto, è la fotomodellazione. Le piccole dimensioni del manufatto, e le diverse curve di livello che lo circondano, permetto di ottenere una campagna fotografica a 360 gradi. Le problematiche derivate dall’utilizzo di questa tecnica dipendono dal forte contrasto dato dall’illuminazione naturale sulle diverse facciate dell’architettura. La ricerca si inserisce all’interno di un progetto più ampio che vede l’analisi delle architetture costruite e non costruite di Giuseppe Valadier. Alla base vi è una volontà di integrare e ampliare con nuovo materiale gli archivi. Nel caso specifico del tempietto di Genga, ne gli archivi dell’Accademia di San Luca ne altre fonti riportano disegni di progetto o materiale archivistico volto alla comprensione di questa architettura. Risulta pertanto di grande interesse comprenderne le geometrie, e lo sviluppo spaziale, per arrivare a comprenderne la genesi progettuale.

Calisi, D., Molinari, M. (2019). Patrimoni Nascosti. Documentazione e catalogazione del Tempietto di Valadier nella Gola della Rossa, Genga. In La representación grafica de naturaleza técnica (pp.27-35). Buenos Aires : Tandil.

Patrimoni Nascosti. Documentazione e catalogazione del Tempietto di Valadier nella Gola della Rossa, Genga

Daniele Calisi
;
Matteo Molinari
2019-01-01

Abstract

The research focuses on the geometric dimensional analysis of Valadier's Temple, trying to overcome a lack of archival sources in this regard. The Tempietto, commissioned by Pope Leo XII, was built in 1828, based on a project by Giuseppe Valadier. The artifact in fact takes its name from the architect. The church had to function as a meeting place, refuge and penance for sinners in order to atone for their sins. The survey methodology chosen for the digital reconstruction of the temple is photomodeling. The small size of the building, and the various contour lines that surround it, allow for a 360 degree photographic campaign
2019
9789506584986
Le Grotte di Frasassi, sono delle grotte di origine carsica, situate nel territorio del comune di Genga, nella regione delle Marche in Italia. Dal 1973 sono state messe in sicurezza e in parte aperte al pubblico. L’interesse naturalistico per questo susseguirsi di spazi naturali vuoti all’interno della roccia è affiancato da elementi architettonici di grande pregio. Sono collocati all’interno di questo percorso roccioso, due manufatti architettonici; il primo è l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa, datato al 1029, il secondo è il Tempietto di Valadier. La ricerca, si focalizza sull’analisi geometrico dimensionale del Tempietto di Valadier, cercando di sopperire a una mancanza di fonti archivistiche al riguardo. Il Tempietto, voluto da papa Leone XII, fu costruito nel 1828 secondo la tradizione sulla base di un progetto di Giuseppe Valadier. Il manufatto prende infatti proprio il nome dall’architetto. La chiesa doveva avere la funzione di luogo di ritrovo, rifugio e penitenza per i peccatori in modo da espiare i propri peccati. La chiesa è costruita secondo una pianta a base ottagonale, in travertino con una copertura a calotta in piombo. Il travertino utilizzato nella costruzione è ricavato da una cava alle pendici del monte. La peculiarità di questa architettura è il perfetto inserimento all’interno del sistema naturale delle grotte. Posizionata in una grotta, 700 m rispetto al percorso praticabile, si presenta come elemento d’ingresso, giocando sul rapporto di luci e ombre che si viene a formare. La particolarità del manufatto è il modo con cui interagisce con la naturalità del luogo, sfiorando con la copertura il soffitto della grotta. La metodologia di rilievo scelta, per la ricostruzione digitale del tempietto, è la fotomodellazione. Le piccole dimensioni del manufatto, e le diverse curve di livello che lo circondano, permetto di ottenere una campagna fotografica a 360 gradi. Le problematiche derivate dall’utilizzo di questa tecnica dipendono dal forte contrasto dato dall’illuminazione naturale sulle diverse facciate dell’architettura. La ricerca si inserisce all’interno di un progetto più ampio che vede l’analisi delle architetture costruite e non costruite di Giuseppe Valadier. Alla base vi è una volontà di integrare e ampliare con nuovo materiale gli archivi. Nel caso specifico del tempietto di Genga, ne gli archivi dell’Accademia di San Luca ne altre fonti riportano disegni di progetto o materiale archivistico volto alla comprensione di questa architettura. Risulta pertanto di grande interesse comprenderne le geometrie, e lo sviluppo spaziale, per arrivare a comprenderne la genesi progettuale.
Calisi, D., Molinari, M. (2019). Patrimoni Nascosti. Documentazione e catalogazione del Tempietto di Valadier nella Gola della Rossa, Genga. In La representación grafica de naturaleza técnica (pp.27-35). Buenos Aires : Tandil.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/356827
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