Il contributo si concentra su un modello di servizio caratterizzato da un’équipe interdisciplinare e multiprofessionale, che progetta e realizza percorsi sia di educazione alla salute e al benessere e di formazione delle donne migranti accolte nel territorio laziale, sia di formazione in servizio delle professioni educative, pedagogiche e di settore. Il lavoro si colloca nel solco della Pedagogia interculturale (Pinto Minerva, 2002; Fiorucci e Catarci, 2015; Fiorucci 2020; Cerrocchi, 2019) e di genere e delle differenze (Roverselli, 2017; Lopez, 2018; hooks, 2020;), mutuando categorie interpretative e concetti dalla prospettiva intersezionale (Bianchi, 2019; 2022). Muovendo dal quadro teorico, viene dato conto di uno studio di caso relativo ai processi e alle pratiche educative e di formazione a vantaggio di donne vittime di tratta inserite nel SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) del territorio laziale a partire dal 2019, sino ad oggi. Il ricorso a un impianto di ricerca-azione-formazione coinvolge le figure educative e di coordinamento pedagogico in ogni fase di indagine, intervento e formazione. Alla luce dei nuclei emersi dalla somministrazione e triangolazione degli strumenti – a favore della produzione di materiali, documenti e strategie di intervento – sono prospettati terreni di progettualità educativa nei servizi che ambiscono alla formazione integrale della persona; dall’accesso al Servizio Sanitario, alla presa in carico e cura della popolazione migrante femminile; dalla ricomposizione delle traumaticità alla valorizzazione di stili di vita salutari e sostenibili, in ottica interculturale e postcoloniale.
Bianchi, L., Iannone, G.T. (2022). Processi e pratiche di educazione alla salute e formazione delle donne migranti nel SAI: studio di caso sulle vittime di tratta a Latina. EDUCAZIONE INTERCULTURALE, 20, 145-159.
Processi e pratiche di educazione alla salute e formazione delle donne migranti nel SAI: studio di caso sulle vittime di tratta a Latina
Bianchi L.;
2022-01-01
Abstract
Il contributo si concentra su un modello di servizio caratterizzato da un’équipe interdisciplinare e multiprofessionale, che progetta e realizza percorsi sia di educazione alla salute e al benessere e di formazione delle donne migranti accolte nel territorio laziale, sia di formazione in servizio delle professioni educative, pedagogiche e di settore. Il lavoro si colloca nel solco della Pedagogia interculturale (Pinto Minerva, 2002; Fiorucci e Catarci, 2015; Fiorucci 2020; Cerrocchi, 2019) e di genere e delle differenze (Roverselli, 2017; Lopez, 2018; hooks, 2020;), mutuando categorie interpretative e concetti dalla prospettiva intersezionale (Bianchi, 2019; 2022). Muovendo dal quadro teorico, viene dato conto di uno studio di caso relativo ai processi e alle pratiche educative e di formazione a vantaggio di donne vittime di tratta inserite nel SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) del territorio laziale a partire dal 2019, sino ad oggi. Il ricorso a un impianto di ricerca-azione-formazione coinvolge le figure educative e di coordinamento pedagogico in ogni fase di indagine, intervento e formazione. Alla luce dei nuclei emersi dalla somministrazione e triangolazione degli strumenti – a favore della produzione di materiali, documenti e strategie di intervento – sono prospettati terreni di progettualità educativa nei servizi che ambiscono alla formazione integrale della persona; dall’accesso al Servizio Sanitario, alla presa in carico e cura della popolazione migrante femminile; dalla ricomposizione delle traumaticità alla valorizzazione di stili di vita salutari e sostenibili, in ottica interculturale e postcoloniale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.