Il contributo intende sviluppare una riflessione a partire da un recente albo illustrato pubblicato dalla casa editrice romana Orecchio Acerbo, "Mio zio Guido fa il muratore" di Sgaldramuni e Irene Volpiano (2022). L’albo, ambientato nell’Italia dello sbarco dell’uomo sulla luna, illustra il destino immaginario di un uomo che per mestiere fabbrica case: se dalle prime tavole se ne esalta l’operosità pur sottolineandone la condizione alienante, nella coazione a edificare ogni spazio per adattare la città alle sempre più stringenti necessità umane scorgiamo il pericolo di una deriva che gli autori restituiscono attraverso un’improvvisa e sorprendente sterzata sul piano della narrazione verbo-visiva. Da un motivo iperrealista, che prevale nelle prime pagine nelle quali si inquadra l’uomo al lavoro sulle impalcature, in un crescendo apocalittico e distopico il racconto procede infine verso uno sviluppo surreale: il protagonista, nell’ineluttabilità della propria esistenza, non può far altro che ambire a una compagna ingorda, una «riempitrice di case» che accumula oggetti e richiede abitazioni sempre più grandi che finiranno per esplodere, inquinando di detriti l’ambiente naturale. Il libro, davvero un unicum per la complessità e stratificazione di temi e problemi che introduce, consente una lettura ai diversi livelli utile per delineare percorsi interpretativi rivolti ai giovani lettori sulla relazione che intercorre tra lavoro, alienazione, consumi e ecologia. Le numerose citazioni e i molteplici riferimenti culturali contenuti nel libro, che rinviano agli anni del boom economico, permettono inoltre di stabilire suggestive connessioni con la cinematografia (Antonioni) e la letteratura del tempo, in particolare con le Novelle fatte a macchina di Gianni Rodari. In questa raccolta del 1973, «i miti fasulli del consumismo», uniti al potenziale ludico-fantastico e agli scenari tragicomici inscenati, sembrano portare alle estreme conseguenze le tesi che Herbert Marcuse aveva enunciato: nella nuova società industriale gli individui ritrovano nelle cose che plasmano la loro vita e ne rimangono assoggettati, sino a realizzare una società «a una dimensione». È evidente che la pluralità di letture proposte, seppure circoscritte a un periodo storico ben definito e ormai lontano, aprono a riflessioni ancora oggi urgenti ed attuali che è possibile sollecitare nei più giovani lungo il canale della fruizione artistica e letteraria.

Lepri, C. (2023). Lavoro, consumismo e ecologia. Linee interpretative a partire da un recente albo illustrato. In Sistemi educativi, Orientamento, Lavoro (pp.940-943). Lecce : Pensa MultiMedia Editore.

Lavoro, consumismo e ecologia. Linee interpretative a partire da un recente albo illustrato

Chiara Lepri
2023-01-01

Abstract

Il contributo intende sviluppare una riflessione a partire da un recente albo illustrato pubblicato dalla casa editrice romana Orecchio Acerbo, "Mio zio Guido fa il muratore" di Sgaldramuni e Irene Volpiano (2022). L’albo, ambientato nell’Italia dello sbarco dell’uomo sulla luna, illustra il destino immaginario di un uomo che per mestiere fabbrica case: se dalle prime tavole se ne esalta l’operosità pur sottolineandone la condizione alienante, nella coazione a edificare ogni spazio per adattare la città alle sempre più stringenti necessità umane scorgiamo il pericolo di una deriva che gli autori restituiscono attraverso un’improvvisa e sorprendente sterzata sul piano della narrazione verbo-visiva. Da un motivo iperrealista, che prevale nelle prime pagine nelle quali si inquadra l’uomo al lavoro sulle impalcature, in un crescendo apocalittico e distopico il racconto procede infine verso uno sviluppo surreale: il protagonista, nell’ineluttabilità della propria esistenza, non può far altro che ambire a una compagna ingorda, una «riempitrice di case» che accumula oggetti e richiede abitazioni sempre più grandi che finiranno per esplodere, inquinando di detriti l’ambiente naturale. Il libro, davvero un unicum per la complessità e stratificazione di temi e problemi che introduce, consente una lettura ai diversi livelli utile per delineare percorsi interpretativi rivolti ai giovani lettori sulla relazione che intercorre tra lavoro, alienazione, consumi e ecologia. Le numerose citazioni e i molteplici riferimenti culturali contenuti nel libro, che rinviano agli anni del boom economico, permettono inoltre di stabilire suggestive connessioni con la cinematografia (Antonioni) e la letteratura del tempo, in particolare con le Novelle fatte a macchina di Gianni Rodari. In questa raccolta del 1973, «i miti fasulli del consumismo», uniti al potenziale ludico-fantastico e agli scenari tragicomici inscenati, sembrano portare alle estreme conseguenze le tesi che Herbert Marcuse aveva enunciato: nella nuova società industriale gli individui ritrovano nelle cose che plasmano la loro vita e ne rimangono assoggettati, sino a realizzare una società «a una dimensione». È evidente che la pluralità di letture proposte, seppure circoscritte a un periodo storico ben definito e ormai lontano, aprono a riflessioni ancora oggi urgenti ed attuali che è possibile sollecitare nei più giovani lungo il canale della fruizione artistica e letteraria.
2023
9791255680598
Lepri, C. (2023). Lavoro, consumismo e ecologia. Linee interpretative a partire da un recente albo illustrato. In Sistemi educativi, Orientamento, Lavoro (pp.940-943). Lecce : Pensa MultiMedia Editore.
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