Utilizziamo più o meno comunemente l’aggettivo “poetico” anche per le opere di architettura. Sul significato del termine l’accordo tuttavia è labile, spesso sottinteso, difficilmente esplicitato, come se il tema stesso fosse pericoloso. L’interpretazione, infatti, quando si tratta di poeticità, si ferma il più delle volte ai passi iniziali o diventa evasiva, lasciando il campo a parafrasi e metafore generaliste che, come tali, ci allontanano dal nucleo della questione. Nucleo che gli incontri organizzati all’Accademia Nazionale di San Luca tra maggio e novembre 2023 hanno cercato non di risolvere, ma se non altro di portare alla luce. Il contributo di Annalisa Metta interpreta la poeticità in termini di architettura del paesaggio. La poeticità implica il fare, l’agire: è un’evidenza insita nella stessa origine lessicale della parola poesia. Lo stesso vale per la parola paesaggio, che nella lingua italiana si dà come sostantivo d’azione, al pari di altri tra quei nomi che derivano da un verbo, accomunati dallo stesso inequivocabile suffisso. La tradizione pittorica e letteraria europea ci restituisce l’idea che il paesaggio necessiti di essere attivato attraverso un’ipotesi di sguardo e, quando rientri nell’ambito dell’architettura, attraverso azioni configurative, giacché saper vedere e saper trasformare sono entrambe essenziali al progetto. Esiste un itinerario che, passando per autori diversi, suggerisce che l’agire che fa del paesaggio una possibile condizione poetica attiene anche, in modo dunque ulteriore, a sue intrinseche agentività e performatività, che si traducono nella mutazione e nel cambiamento come condizioni esistenziali, inderogabili anche per il progetto. Questa accezione del fare poetico include una dilatazione autoriale e cerimoniale persino panica, comprensiva della totalità di tutte le forme di esistenza che continuamente operano il farsi e il disfarsi del mondo, umanità inclusa.

Metta, A. (2024). Quando l’Architettura è Poesia. Punti di vista sull’artisticità del progetto. In Quando l’Architettura è Poesia. Punti di vista sull’artisticità del progetto (pp.57-64). Roma : Accademia Nazionale di San Luca.

Quando l’Architettura è Poesia. Punti di vista sull’artisticità del progetto

annalisa metta
2024-01-01

Abstract

Utilizziamo più o meno comunemente l’aggettivo “poetico” anche per le opere di architettura. Sul significato del termine l’accordo tuttavia è labile, spesso sottinteso, difficilmente esplicitato, come se il tema stesso fosse pericoloso. L’interpretazione, infatti, quando si tratta di poeticità, si ferma il più delle volte ai passi iniziali o diventa evasiva, lasciando il campo a parafrasi e metafore generaliste che, come tali, ci allontanano dal nucleo della questione. Nucleo che gli incontri organizzati all’Accademia Nazionale di San Luca tra maggio e novembre 2023 hanno cercato non di risolvere, ma se non altro di portare alla luce. Il contributo di Annalisa Metta interpreta la poeticità in termini di architettura del paesaggio. La poeticità implica il fare, l’agire: è un’evidenza insita nella stessa origine lessicale della parola poesia. Lo stesso vale per la parola paesaggio, che nella lingua italiana si dà come sostantivo d’azione, al pari di altri tra quei nomi che derivano da un verbo, accomunati dallo stesso inequivocabile suffisso. La tradizione pittorica e letteraria europea ci restituisce l’idea che il paesaggio necessiti di essere attivato attraverso un’ipotesi di sguardo e, quando rientri nell’ambito dell’architettura, attraverso azioni configurative, giacché saper vedere e saper trasformare sono entrambe essenziali al progetto. Esiste un itinerario che, passando per autori diversi, suggerisce che l’agire che fa del paesaggio una possibile condizione poetica attiene anche, in modo dunque ulteriore, a sue intrinseche agentività e performatività, che si traducono nella mutazione e nel cambiamento come condizioni esistenziali, inderogabili anche per il progetto. Questa accezione del fare poetico include una dilatazione autoriale e cerimoniale persino panica, comprensiva della totalità di tutte le forme di esistenza che continuamente operano il farsi e il disfarsi del mondo, umanità inclusa.
2024
978-88-97610-56-4
Metta, A. (2024). Quando l’Architettura è Poesia. Punti di vista sull’artisticità del progetto. In Quando l’Architettura è Poesia. Punti di vista sull’artisticità del progetto (pp.57-64). Roma : Accademia Nazionale di San Luca.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/496324
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