Nel nostro contributo presentiamo una riprogettazione dell’Assessment Fantasia, uno strumento finalizzato a rilevare la produzione creativa nelle persone. Tale riprogettazione è finalizzata a far sì che l’AF – che si sviluppa in due aree, verbale e grafica, e che ha una impostazione prettamente visiva – sia utilizzabile anche da persone con impairment visivo, in particolare studenti di scuola secondaria. Nello specifico, partendo dal presupposto che la creatività è un comportamento affettivo-intellettivo in relazione con gli oggetti della nostra esperienza e che all’origine della cultura visuale ci sono dispositivi del fare immagine, in uso ancora oggi, eminentemente tattili (superfici, miniature, ibridi), abbiamo realizzato uno strumento tattile-verbale in grado di indagare le medesime dimensioni dell’AF (Fluidità, Flessibilità, Originalità) interfacciandolo con la Paleostetica. In effetti il tatto, quale espressione di una originaria cultura visuale, è utile ancora oggi per rimodulare le esperienze grafiche che vedenti e non vedenti condividono e attraverso le quali si può ridefinire il funzionamento visivo in quello spazio di confine e di prossimità che è la creatività. L’analisi dei dati raccolti con l’AF riprogettato, unitamente a quella di quanto emerso nel percorso didattico che ha rappresentato il cuore del progetto di ricerca, consente di comprendere meglio la correlazione tra funzionamento visivo e le abilità creative implementando anche la conoscenza in merito alla cultura visuale.

Lucinio, A., Bocci, F. (2025). Impairment visivo, creatività e cultura visuale. In Apprendimento e strategie didattiche mediate dalla Visual Education: orizzonti di ricerca e azione. Atti di convegno “ASTERA 2025” (pp.172-179). Foggia : Il capoverso.

Impairment visivo, creatività e cultura visuale

LUCINIO Angela
;
BOCCI Fabio
2025-01-01

Abstract

Nel nostro contributo presentiamo una riprogettazione dell’Assessment Fantasia, uno strumento finalizzato a rilevare la produzione creativa nelle persone. Tale riprogettazione è finalizzata a far sì che l’AF – che si sviluppa in due aree, verbale e grafica, e che ha una impostazione prettamente visiva – sia utilizzabile anche da persone con impairment visivo, in particolare studenti di scuola secondaria. Nello specifico, partendo dal presupposto che la creatività è un comportamento affettivo-intellettivo in relazione con gli oggetti della nostra esperienza e che all’origine della cultura visuale ci sono dispositivi del fare immagine, in uso ancora oggi, eminentemente tattili (superfici, miniature, ibridi), abbiamo realizzato uno strumento tattile-verbale in grado di indagare le medesime dimensioni dell’AF (Fluidità, Flessibilità, Originalità) interfacciandolo con la Paleostetica. In effetti il tatto, quale espressione di una originaria cultura visuale, è utile ancora oggi per rimodulare le esperienze grafiche che vedenti e non vedenti condividono e attraverso le quali si può ridefinire il funzionamento visivo in quello spazio di confine e di prossimità che è la creatività. L’analisi dei dati raccolti con l’AF riprogettato, unitamente a quella di quanto emerso nel percorso didattico che ha rappresentato il cuore del progetto di ricerca, consente di comprendere meglio la correlazione tra funzionamento visivo e le abilità creative implementando anche la conoscenza in merito alla cultura visuale.
2025
9791298527591
Lucinio, A., Bocci, F. (2025). Impairment visivo, creatività e cultura visuale. In Apprendimento e strategie didattiche mediate dalla Visual Education: orizzonti di ricerca e azione. Atti di convegno “ASTERA 2025” (pp.172-179). Foggia : Il capoverso.
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