I Fragmenta Vaticana hanno trasmesso cinque costituzioni di Costantino in materia di donazione – che l’ignoto autore della raccolta ha collocato sotto i titoli ad legem Cinciam de donationibus (FV. 273; 274; 287) e Quando donator intellegatur revocasse voluntatem (FV. 248; 249) – le quali continuano a sollevare complessi problemi di datazione e di attribuzione, mentre resta incerta la paternità costantiniana di FV. 290 e 291. Nessuna di esse risulta riprodotta nel Codex Thedosianus, a eccezione di FV. 249, che in CTh. 8.12.1 appare tuttavia fortemente abbreviata e provvista di subscriptio alterata; inoltre, il testo di FV. 249, oscuro e mutilo nella parte finale, sembra in contrasto con il quadro, armonico e logicamente coerente, descritto dalle costituzioni costantiniane in CTh. 8.12 de donationibus. Il lavoro intende approfondire il ruolo e la personalità di Maximus, destinatario di FV. 249 e CTh. 8.12.1, il quale, nel 314 d.C., potrebbe essere stato praefectus praetorio di Licinio, quindi, dal 319 al 323 d.C., praefectus urbi sotto Costantino: l’epistula costantiniana in FV. 249, collocabile tra il 320 e il 323 d.C. e ‘aggiunta’ ai Fragmenta Vaticana dopo il 324 d.C., sembra rivelare l’esistenza di diversi ‘strati normativi’, il primo dei quali potrebbe provenire dalla cancelleria di Licinio

Sperandio, M.U. (2025). LA CIRCOLAZIONE DEI TESTI NORMATIVI TRA ORIENTE E OCCIDENTE NEL IV SEC. D.C.: DISPOSIZIONI COSTANTINIANE IN TEMA DI DONAZIONE NEI FRAGMENTA VATICANA. In ATTI DELL’ACCADEMIA ROMANISTICA COSTANTINIANA. PER I CINQUANT’ANNI DELLA “COSTANTINIANA”. ORIENTE E OCCIDENTE IN DIALOGO (pp.697-734).

LA CIRCOLAZIONE DEI TESTI NORMATIVI TRA ORIENTE E OCCIDENTE NEL IV SEC. D.C.: DISPOSIZIONI COSTANTINIANE IN TEMA DI DONAZIONE NEI FRAGMENTA VATICANA

Marco Urbano Sperandio
2025-01-01

Abstract

I Fragmenta Vaticana hanno trasmesso cinque costituzioni di Costantino in materia di donazione – che l’ignoto autore della raccolta ha collocato sotto i titoli ad legem Cinciam de donationibus (FV. 273; 274; 287) e Quando donator intellegatur revocasse voluntatem (FV. 248; 249) – le quali continuano a sollevare complessi problemi di datazione e di attribuzione, mentre resta incerta la paternità costantiniana di FV. 290 e 291. Nessuna di esse risulta riprodotta nel Codex Thedosianus, a eccezione di FV. 249, che in CTh. 8.12.1 appare tuttavia fortemente abbreviata e provvista di subscriptio alterata; inoltre, il testo di FV. 249, oscuro e mutilo nella parte finale, sembra in contrasto con il quadro, armonico e logicamente coerente, descritto dalle costituzioni costantiniane in CTh. 8.12 de donationibus. Il lavoro intende approfondire il ruolo e la personalità di Maximus, destinatario di FV. 249 e CTh. 8.12.1, il quale, nel 314 d.C., potrebbe essere stato praefectus praetorio di Licinio, quindi, dal 319 al 323 d.C., praefectus urbi sotto Costantino: l’epistula costantiniana in FV. 249, collocabile tra il 320 e il 323 d.C. e ‘aggiunta’ ai Fragmenta Vaticana dopo il 324 d.C., sembra rivelare l’esistenza di diversi ‘strati normativi’, il primo dei quali potrebbe provenire dalla cancelleria di Licinio
2025
978-88-6254-327-9
Sperandio, M.U. (2025). LA CIRCOLAZIONE DEI TESTI NORMATIVI TRA ORIENTE E OCCIDENTE NEL IV SEC. D.C.: DISPOSIZIONI COSTANTINIANE IN TEMA DI DONAZIONE NEI FRAGMENTA VATICANA. In ATTI DELL’ACCADEMIA ROMANISTICA COSTANTINIANA. PER I CINQUANT’ANNI DELLA “COSTANTINIANA”. ORIENTE E OCCIDENTE IN DIALOGO (pp.697-734).
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