Il presente contributo si incentra su un piccolo corpus di lettere tardo-trecentesche del mercante Piero di Matteo Tecchini. Di famiglia fiorentina, ma cresciuto in ambiente linguistico provenzale e catalano, Tecchini risulta autore di centinaia di lettere conservate all’interno dell’Archivio di Stato di Prato. Se la notevole varietà delle mani che vergano le missive firmate con il suo nome rivela l’esistenza di un’ampia équipe commerciale che lo affiancava, molti dei suoi testi risultano linguisticamente ibridi: le lettere redatte dai suoi collaboratori, in particolare, sono integralmente scritte in un volgare genericamente toscano, laddove quelle di mano del Tecchini (la cui autografia si è provata sulla base di elementi interni al carteggio) presentano, entro un tessuto italo-romanzo, forme spiccatamente catalane. Il lavoro fornisce, allora, l’edizione delle lettere tecchiniane relative al fondaco avignonese, costituito da sei carte, tutte redatte dalla mano identificata come quella propria del mercante, e ne analizza la sintassi e, più brevemente, la testualità, ponendo l’accento sui tratti riconducibili alla tendenziale velocità di realizzazione del testo pratico.
Agolini, M. (2025). La sintassi nelle lettere di un mercante dalla lingua ibrida. CUADERNOS DE FILOLOGÍA ITALIANA, XXXIII, 15-46.
La sintassi nelle lettere di un mercante dalla lingua ibrida
matteo agolini
2025-01-01
Abstract
Il presente contributo si incentra su un piccolo corpus di lettere tardo-trecentesche del mercante Piero di Matteo Tecchini. Di famiglia fiorentina, ma cresciuto in ambiente linguistico provenzale e catalano, Tecchini risulta autore di centinaia di lettere conservate all’interno dell’Archivio di Stato di Prato. Se la notevole varietà delle mani che vergano le missive firmate con il suo nome rivela l’esistenza di un’ampia équipe commerciale che lo affiancava, molti dei suoi testi risultano linguisticamente ibridi: le lettere redatte dai suoi collaboratori, in particolare, sono integralmente scritte in un volgare genericamente toscano, laddove quelle di mano del Tecchini (la cui autografia si è provata sulla base di elementi interni al carteggio) presentano, entro un tessuto italo-romanzo, forme spiccatamente catalane. Il lavoro fornisce, allora, l’edizione delle lettere tecchiniane relative al fondaco avignonese, costituito da sei carte, tutte redatte dalla mano identificata come quella propria del mercante, e ne analizza la sintassi e, più brevemente, la testualità, ponendo l’accento sui tratti riconducibili alla tendenziale velocità di realizzazione del testo pratico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


