Nell’ambito del primo congresso indetto dall’Università della Tracia sulla storia delle costruzioni, l’A. ha sintetizzato gli aspetti dell’introduzione dei marmi greci nell’architettura romana, dopo la conquista definitiva della Provincia Achaia nel 146 a.C. Con la nascita dell’impero, lo sfruttamento delle cave di Luni (Carrara) soppiantò in gran parte l’uso strutturale dei marmi greci, che però manterranno sempre il loro prestigio nei rivestimenti policromi e nella statuaria più raffinata. Il marmo pentelico di Atene però, continuerà ad essere ancora sfruttato come elemento architettonico in prestigiosi monumenti quali l’arco di Tito e il Pantheon, ove probabilmente il filellenismo di Adriano dovrebbe aver consapevolmente condizionato tale scelta. L’esempio più efficace della “globalizzazione” imperiale romana è il Foro Severiano di Leptis Magna, ove per la decorazioni del marmo proconnesio è stato riconosciuto lo stile delle maestranze di Nicomedia, vicina alle cave del Mar di Marmara, mentre la firma dello scalpellino Eleusinos su un capitello in marmo pentelico conferma la duratura fama delle maestranze dall’Attica.

Ortolani, G. (2009). The use of Aegean – Anatolian Marbles in the Architecture of Ancient Rome. In 1° Ethniko Synedrio: Istorìa tòn domikòn kataskeyòn. History of Construction, D.U.TH., Xanthi, Greece. Alexandroupolis : Democritus University of Thrace, Grecia.

The use of Aegean – Anatolian Marbles in the Architecture of Ancient Rome

ORTOLANI, GIORGIO
2009-01-01

Abstract

Nell’ambito del primo congresso indetto dall’Università della Tracia sulla storia delle costruzioni, l’A. ha sintetizzato gli aspetti dell’introduzione dei marmi greci nell’architettura romana, dopo la conquista definitiva della Provincia Achaia nel 146 a.C. Con la nascita dell’impero, lo sfruttamento delle cave di Luni (Carrara) soppiantò in gran parte l’uso strutturale dei marmi greci, che però manterranno sempre il loro prestigio nei rivestimenti policromi e nella statuaria più raffinata. Il marmo pentelico di Atene però, continuerà ad essere ancora sfruttato come elemento architettonico in prestigiosi monumenti quali l’arco di Tito e il Pantheon, ove probabilmente il filellenismo di Adriano dovrebbe aver consapevolmente condizionato tale scelta. L’esempio più efficace della “globalizzazione” imperiale romana è il Foro Severiano di Leptis Magna, ove per la decorazioni del marmo proconnesio è stato riconosciuto lo stile delle maestranze di Nicomedia, vicina alle cave del Mar di Marmara, mentre la firma dello scalpellino Eleusinos su un capitello in marmo pentelico conferma la duratura fama delle maestranze dall’Attica.
2009
978-960-89832-5-0
Ortolani, G. (2009). The use of Aegean – Anatolian Marbles in the Architecture of Ancient Rome. In 1° Ethniko Synedrio: Istorìa tòn domikòn kataskeyòn. History of Construction, D.U.TH., Xanthi, Greece. Alexandroupolis : Democritus University of Thrace, Grecia.
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