L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (ONU, 2015) programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottolinea nell’obiettivo 4 e nei suoi sotto-obiettivi quanto un’educazione e istruzione di qualità rappresenti la base per la realizzazione di sistemi orientati alla creazione di una cultura dello sviluppo sostenibile. In quest’ottica, l’Agenda 2030 intende porre il benessere delle persone e del pianeta al centro della politica, dell’economia e della società, inducendo a reinterpretare il consueto modo di governare, di produrre e di consumare, ma anche di formare e di “fare scuola”. Lo sviluppo sostenibile, infatti, non è attuabile senza una trasformazione culturale che origini dai sistemi educativi, a tutti i livelli, e la cui urgenza e improcrastinabilità ormai è manifesta a tutti (Conferenza Nazionale Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile – Stati Generali dell’Ambiente, 2016). Al fine di implementare in tutti i livelli di istruzione pratiche connesse all’educazione alla sostenibilità, a partire da quelli inerenti alla prima infanzia, sono sempre più diffusi paradigmi educativi che, favorendo il contatto e l’esposizione regolare dei bambini con gli elementi naturali, incoraggiano l’attivarsi di comportamenti e atteggiamenti ambientali positivi uniti allo sviluppo di empatia e amore per la natura. Uno dei paradigmi più accreditati, in tal senso, è il SEED (Social Emotional and Environmental Development) proposto da Carter nel suo studio del 2016. Il SEED è un approccio socio-emotivo basato sulla natura finalizzato all’educazione nella prima infanzia che integra perfettamente nei curricoli prassi educative, educazione ambientale e sviluppo socio-emotivo. Partendo da tali premesse, il presente contributo intende illustrare le prime evidenze risultanti dalle indagini condotte in seno al progetto di ricerca dottorale “Educare a/per l’ambiente. Costruzione e validazione di un programma educativo-didattico per favorire la disposizione alla cura e al rispetto dell’ambiente nella prima infanzia”. Il progetto di ricerca dottorale è finalizzato alla costruzione e validazione di un modello educativo didattico che punta alla sperimentazione di pratiche/attività basate su esperienza diretta e riflessione, in maniera ricorsiva, con l’obiettivo di verificare se l’impiego di siffatti percorsi, nella fascia d’età 0-3 anni, favorisca atteggiamenti e comportamenti volti alla cura dell’ambiente e al senso di responsabilità. Verranno illustrate le premesse teoriche, l’impianto metodologico e gli strumenti di valutazione individuati, al fine di esplicitare gli obiettivi e le motivazioni pedagogiche che giustificano e supportano la presente ricerca.
Valente, M. (2023). Educare a/per l’ambiente. Costruzione e validazione di un programma educativo-didattico per favorire la disposizione alla cura e al rispetto dell’ambiente nella prima infanzia. In Sistemi educativi, Orientamento, Lavoro. Pensa MultiMedia srl.
Educare a/per l’ambiente. Costruzione e validazione di un programma educativo-didattico per favorire la disposizione alla cura e al rispetto dell’ambiente nella prima infanzia
Valente Mara
2023-01-01
Abstract
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (ONU, 2015) programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottolinea nell’obiettivo 4 e nei suoi sotto-obiettivi quanto un’educazione e istruzione di qualità rappresenti la base per la realizzazione di sistemi orientati alla creazione di una cultura dello sviluppo sostenibile. In quest’ottica, l’Agenda 2030 intende porre il benessere delle persone e del pianeta al centro della politica, dell’economia e della società, inducendo a reinterpretare il consueto modo di governare, di produrre e di consumare, ma anche di formare e di “fare scuola”. Lo sviluppo sostenibile, infatti, non è attuabile senza una trasformazione culturale che origini dai sistemi educativi, a tutti i livelli, e la cui urgenza e improcrastinabilità ormai è manifesta a tutti (Conferenza Nazionale Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile – Stati Generali dell’Ambiente, 2016). Al fine di implementare in tutti i livelli di istruzione pratiche connesse all’educazione alla sostenibilità, a partire da quelli inerenti alla prima infanzia, sono sempre più diffusi paradigmi educativi che, favorendo il contatto e l’esposizione regolare dei bambini con gli elementi naturali, incoraggiano l’attivarsi di comportamenti e atteggiamenti ambientali positivi uniti allo sviluppo di empatia e amore per la natura. Uno dei paradigmi più accreditati, in tal senso, è il SEED (Social Emotional and Environmental Development) proposto da Carter nel suo studio del 2016. Il SEED è un approccio socio-emotivo basato sulla natura finalizzato all’educazione nella prima infanzia che integra perfettamente nei curricoli prassi educative, educazione ambientale e sviluppo socio-emotivo. Partendo da tali premesse, il presente contributo intende illustrare le prime evidenze risultanti dalle indagini condotte in seno al progetto di ricerca dottorale “Educare a/per l’ambiente. Costruzione e validazione di un programma educativo-didattico per favorire la disposizione alla cura e al rispetto dell’ambiente nella prima infanzia”. Il progetto di ricerca dottorale è finalizzato alla costruzione e validazione di un modello educativo didattico che punta alla sperimentazione di pratiche/attività basate su esperienza diretta e riflessione, in maniera ricorsiva, con l’obiettivo di verificare se l’impiego di siffatti percorsi, nella fascia d’età 0-3 anni, favorisca atteggiamenti e comportamenti volti alla cura dell’ambiente e al senso di responsabilità. Verranno illustrate le premesse teoriche, l’impianto metodologico e gli strumenti di valutazione individuati, al fine di esplicitare gli obiettivi e le motivazioni pedagogiche che giustificano e supportano la presente ricerca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.